La versione di Barney
Dal libro dello scrittore Mordecai Richler la storia di un ebreo canadese divertente e depresso. Trasposizione fedele pur con quale limite.
- La versione di Barney (Regia: Richard J. Lewis; Interpreti: Paul Giamatti, Dustin Hoffman, Rosamund Pike; Genere: Commedia; Durata: 132')
Barney Panofsky, figlio di un poliziotto di Montreal, incontra la sua terza moglie al suo secondo matrimonio, una dorata serata di gala dove lui, ex bohemien che viveva a Roma in compagnia di altri drogati e squinternati, dovrebbe festeggiare l’ingresso nella buona società ebraica canadese. Ma Barney, interpretato con passo veloce e irresistibile baldanza da Paul Giamatti, a un tratto intravede Miriam (Rosamund Pike), ode la sua voce suadente (lei lavora in radio) e ne subisce talmente il fascino da dimenticare all’istante la bambolotta ricca e viziata che ha appena sposato, al punto da abbandonare la sua festa e correrle dietro in stazione (lei deve partire per New York).
Si potrebbe, tuttavia, essere tentati di chiedersi ciò che Miriam vede in lui. Oltre ad essere appena sposato, è basso, grassoccio, mal curato e sempre alticcio, brandisce un sigaro Montecristo e inanella citazioni banali. Inizia così un corteggiamento tenace e alla fine vittorioso, una devozione smisurata e continua di Barney nei confronti di Miriam, che purtroppo non potrà fare a meno di scontrarsi con le debolezze dell’uomo. A questo si aggiunge anche il tormento di un’indagine per il presunto omicidio del suo migliore amico, un’ombra che perseguiterà il protagonista per tutta la sua vita.
Chi ha letto e amato il libro dello scrittore canadese Mordecai Richler, vedrà con piacere questo film: forzatamente più semplice, con qualche libertà (la prima parte è ambientata a Roma invece che a Parigi), ma con interpreti quasi commoventi: Paul Giamatti, Dustin Hoffman, che riesce a rendere perfettamente quel misto tra serietà e presa in giro che accomuna il figlio al padre; Scott Speedman, nel ruolo dell’amico tossicodipendente, la meravigliosa Rosamund Pike, nel ruolo dell’adorata moglie. Forse il limite del film è rendere Barney più rispettabile di quanto non sia nel libro, dove i lettori si innamorano delle sue contraddizioni, il suo essere al tempo stesso sofisticato e volgare, tenero e meschino, divertente e depresso. Un perfetto personaggio letterario, irresistibile nelle sue sfaccettature. Ma l’aver mantenuto fedelmente nel film il punto fermo dell’amore per Miriam, salva anche i limiti di questa trasposizione.
- Vi presento i nostri (Regia: Paul Weitz; Interpreti: Robert De Niro, Ben Stiller, Owen Wilson, Jessica Alba; Genere: Commedia; Durata: 98')
L’unico modo per tenere in piedi un sequel ormai spompato è quello dell’accumulo. Se non bastano più neanche Robert DeNiro, Dustin Hoffman, Ben Stiller e Barbara Streisand e bisogna aggiungere anche Jessica Alba e Owen Wilson per far ridere la gente, vuol dire che si raschia proprio il fondo del barile. Sembrerà strano, ma comunque non funziona.
- Kill Me Please (Regia: Olias Barco; Interpreti: Aurélien Recoing, Benoît Poelvoorde, Muriel Bersy, Nicolas Buysse, Jérôme Colin; Genere: Commedia; Durata: 95')
L’idea non sarebbe male: svelare l’ipocrisia delle cliniche della “dolce morte”, che ammantandosi di concetti filosofici politicamente corretti e col beneplacito dell’autorità, in realtà sono fatte per speculare sul dolore altrui e di filantropico non hanno niente. Peccato che poi si scada nello splatter, trasformando una commedia satirica nel più banale horror.
- Skyline (Regia: Colin Strause, Greg Strause; Interpreti: Eric Balfour, Scottie Thompson, David Zayas, Donald Faison, Brittany Daniel; Genere: Fantascienza; Durata: 94')
Gli alieni arrivano sulla terra e iniziano a “risucchiare” la gente usando una misteriosa energia ultraterrena. Idea non nuova, ma anche occasione per controllare a che punto siamo arrivati con gli effetti speciali digitali. Per gli appassionati di fantascienza, un film molto “classico”, ma da non perdere.
- L’orso Yoghi (Regia: Eric Brevig; Interpreti: Tom Cavanagh, Anna Faris, Andrew Daly; Genere: Animazione; Durata: 80')
Ma cos’avevano i vecchi cartoni di Yoghi e Bubu? Non andavano bene? In un momento in cui tutti rivalutano il disegno e l’animazione 2D (Miyazaki insegna, guardatevi Porco Rosso o Ponyo), la Warner Bros esce con un mischione di pupazzoni e attori da far accapponare la pelle. Fortuna che in America è andato male, altrimenti ci toccava anche Braccobaldo 3D.