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cuore immacolato

La Terra Santa consacrata a Maria Regina della Palestina

Domenica scorsa il card. Pizzaballa ha celebrato la festa mariana al santuario di Deir Rafat. L'atto di consacrazione riecheggia l'appello di Fatima.

Borgo Pio 31_10_2023

Domenica scorsa si è svolta l'annuale celebrazione di Maria Regina della Palestina al Santuario mariano di Deir Rafat, voluto nel 1927 dal patriarca Luigi Barlassina. Il suo attuale successore e neocardinale Pierbattista Pizzaballa, nel contesto sanguinoso del conflitto in corso (che ha impedito a molti fedeli di partecipare), ha voluto consacrare a Maria la Terra Santa. Il testo integrale dell'Atto è riportato nel sito del Patriarcato di Gerusalemme, così come l'omelia del card. Pizzaballa.

Proprio a «questo tempo di prova» fa riferimento l'Atto di consacrazione a Maria, «Regina della Palestina e della Terra Santa». «Santa Madre, in mezzo alle nostre lotte e debolezze, in mezzo al mistero dell'iniquità che è il male e la guerra, tu ci ricordi che Dio non abbandona mai il suo popolo, ma continua a guardarci con amore. Egli ti ha donato a noi e ha fatto del tuo Cuore Immacolato un rifugio per la Chiesa e per l'umanità intera». L'invocazione a Maria è preceduta da una richiesta di perdono: «Con i nostri peccati abbiamo spezzato il cuore del nostro Padre celeste, che desidera che siamo fratelli e sorelle. Ora con vergogna gridiamo: Perdonaci, Signore!». Si chiede inoltre a Maria di farci «sentire il bisogno della preghiera e della penitenza».

Un atto segnato dallo sguardo al dramma che ancora una volta insanguina i luoghi della salvezza e scandito dagli elementi chiave del messaggio di Fatima: preghiera e penitenza per scongiurare l'orrore della guerra e implorare la pace; e il rifugio «per la Chiesa e per l'umanità intera» nel Cuore Immacolato di Maria. Tornano alla mente le parole pronunciate il 13 maggio 2010 da Benedetto XVI: «Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa».