La statua del Battista torna sempre nella sua grotta
Quello di Andorno, in provincia di Biella, è l’unico santuario italiano, forse europeo, dedicato a san Giovanni Battista. Dice la tradizione che alcuni pastori, dopo aver trovato in un antro un simulacro del Battista, avrebbero cercato di portarlo nei loro alpeggi ma la statua avrebbe sempre fatto ritorno nella sua grotta.
Quello di Andorno, in provincia di Biella, è l’unico santuario italiano, probabilmente europeo, dedicato a san Giovanni Battista, di cui la Chiesa ha celebrato, lo scorso 24 giugno, il ricordo della nascita. La devozione nei confronti del Santo si era diffusa in Valle di Cervo a partire da un episodio riportato dalla tradizione: alcuni pastori, dopo aver trovato in un antro un simulacro del Battista, avrebbero cercato di portarlo più volte nei loro alpeggi ma la statua avrebbe sempre fatto ritorno, miracolosamente, durante la notte, nella sua grotta. Fu così che attorno ad essa si costruì una primitiva cappella. Della chiesa si ha notizia nelle cronache delle visite pastorali del 1602. Il 1605, come recita un’iscrizione sul frontone del portale di ingresso, fu l’anno di conclusione dei lavori resi possibili dalle generose donazioni dei fedeli. L’attuale santuario barocco è il risultato di un’ulteriore fase costruttiva settecentesca, giustificata dall’accrescere dei fedeli che fin da subito qui accorsero, come dimostra la collezione degli ex voto conservata all’interno.
La chiesa è a una sola navata, protetta da volte a vela affrescate nel Settecento dai fratelli Galliari, sui cui lati si aprono due cappelle rispettivamente dedicate ai genitori del Precursore, a Maria e a San Giuseppe. Nella cappella di Santa Elisabetta si trova la vasca battesimale e la pala d’altare con lo Sposalizio mistico di Santa Caterina del pittore valligiano Giovanni Antonio Cucchi. Dalla cappella di San Zaccaria si accede alla grotta, il luogo originario di preghiera, caratterizzato da pavimento in pietra grezza e volta irregolare. E’ qui che ancora si custodisce la statua lignea del Battista risalente al XVI secolo.
Nel corso del 1600 anche ad Adorno si cominciarono a costruire delle cappelle attorno al santuario per fare memoria e poter rivivere gli episodi della vita di San Giovanni correlati ai misteri della vita di Gesù. Si creò, dunque, un Sacro Monte, immerso in un bosco di faggi, lungo l’antica strada mulattiera di collegamento alla chiesa. Gli edifici superstiti sono cinque, accomunati da un impianto planimetrico di estrema semplicità, costituito da una cella quadrata e un portico antistante di pietra intonacata. Sono intitolati agli anacoreti dei primi secoli del cristianesimo e quindi a Paolo eremita e Antonio abate, Ilarione, Girolamo, Onofrio.
Un ultimo tempietto, di dimensioni maggiori rispetto agli altri, è infine dedicato a Maria Maddalena penitente rappresentata, nella terracotta policroma, inginocchiata, in atto di preghiera, con un teschio accanto. Complessivamente le scene dipinte sulle pareti, come fossero una catechesi per immagini, evidenziano l’importanza della penitenza, così strenuamente richiamata dalla predicazione del Battista, e quindi della conversione del cuore, l’unica strada che permette di sperimentare e godere appieno della gioia e della pace del perdono.