La sfida per l'Europa riparte da Compostela
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Il 31 dicembre 2010 è stato reso pubblico il testo della Lettera, formalmente datata 18 dicembre, che il Santo Padre Benedetto XVI ha inviato a S.E. Mons. Julián Barrio Barrio, Arcivescovo Metropolita di Santiago de Compostela, per la chiusura dell’Anno Santo Compostelano 2010. Si tratta dell'Anno Santo che si celebra ogni anno in cui, come appunto è avvenuto nel 2010, la festa dell'apostolo san Giacomo – il 25 luglio – cade di domenica.
Il Papa rievoca il suo pellegrinaggio a Santiago del 6 novembre scorso e ricorda i due cardini dell'autentico spirito di Compostela, che dovrebbe animare tutti i pellegrini: la richiesta di perdono per i propri peccati e il ravvivarsi di una «aspirazione alla santità» che non è riservata a pochi ma dovrebbe essere propria di ogni fedele.
Nel pellegrinaggio del 6 novembre il Papa si era mostrato consapevole del fatto che lo straordinario successo del Cammino di Santiago non è dovuto solo a ragioni spirituali. Per molti si tratta di moda, esercizio fisico, turismo. Per altri perfino di un sogno ispirato da una certa letteratura New Age.
E tuttavia il Papa aveva detto a Santiago che nessun pellegrino spreca il suo tempo. Per qualunque motivo il pellegrino sia partito, sulle strade del Cammino l'apostolo san Giacomo e il Signore sono oggettivamente presenti e lo attendono, se solo ha una minima disponibilità ad aprirsi alla grazia. Molti, partiti per motivi «sbagliati», tornano da Santiago convertiti.
Nella Lettera resa pubblica il 31 dicembre Benedetto XVI insiste su due temi. Il primo è quello del pellegrinaggio che, in qualche modo, comincia il giorno dopo la sua conclusione. Da Santiago si deve tornare «come i discepoli di Emmaus tornarono a Gerusalemme»: «testimoni credibili di Cristo» disponibili a diventare Suoi «messaggeri». Il criterio che il Papa propone per sapere se si è fatto un buon pellegrinaggio è se, tornati, si è diventati non solo cristiani migliori ma anche apostoli impegnati nell'annuncio e nella missione. È un criterio che Benedetto XVI indica fin da ora soprattutto ai giovani, che pellegrini in Spagna andranno per la Giornata Mondiale della Gioventù del 2011.
Il secondo tema su cui la Lettera richiama l'attenzione è quello del ruolo storico di Santiago e del Cammino per l'identità cristiana che ha fatto dell'Europa quello che è. Non bisogna stancarsi, afferma Benedetto XVI, di «dare vigore alle radici cristiane dell'Europa», ravvivandone costantemente la memoria. Questo è il segreto del Cammino di Santiago. E un buon programma culturale per il 2011.