La sapienza del cuore
Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo.
(Lc 12,54-59)
In quel tempo, Gesù diceva alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo». (Lc 12,54-59)
Il Vangelo ci offre un criterio per valutare ‘questo tempo’, un criterio decisamente esperienziale. Per sapere il tempo che fa, prima di guardare la tv o il cellulare, si guarda il cielo e si annusa l’aria. Allo stesso modo c’è in noi un ‘sesto senso’ infallibile che ci permette di giudicare quel che è giusto, valutando il bene e il male, quello che ci conviene e quello che ci danneggia. Occorre non fermarsi alla superficie del naso o alla sola percezione degli occhi. Occorre scendere nel profondo del cuore, scovandovi l’impronta della sapienza stessa del Dio che ci ha creati e ci ha costituiti come uomini.