La riscoperta del Rosario, l’arma della speranza
Non solo guai: il virus ha portato anche qualche beneficio, tra cui la riscoperta del Santo Rosario e della sua potenza. Da YouTube a Telegram c’è un fiorire di iniziative di persone che si riuniscono per recitare la preghiera cara a Maria. Un fenomeno che mostra un uso buono dei social media. Ma è pure sintomo di quel che sta avvenendo nella Chiesa.
Tra i vari guai, il Covid ha portato anche alcuni benefici; uno di questi è la riscoperta del Rosario. Medici, scienziati e politici hanno fatto di tutto per minare, se non la propria credibilità, almeno la fiducia nella loro capacità di gestire la situazione. A chi appellarsi, quindi? Alcuni confidano nell’asteroide di Don’t look up o nel partito islamico Nuova Italia; per quest’ultimo, però, bisognerà vedere se continuerà la tradizione delle elezioni oppure ci sarà un congelamento perpetuo del governo Draghi.
Come terza alternativa, molti hanno ripreso in mano il santo rosario. Questa preghiera, entrata come poche nel cuore dei cattolici, risale al Medioevo e deve la sua diffusione all’Ordine dei frati predicatori. A proposito: se capitate dalle parti di Loreto, nelle Marche, fate un salto a Osimo. Oltre al convento francescano, fondato da san Francesco in persona e che ospita il corpo di san Giuseppe da Copertino, il frate volante, consiglio di visitare la chiesetta di san Marco, in fondo al corso. Questo luogo di culto, nato agostiniano e poi passato ai domenicani, ospita una tela meravigliosa: la Madonna del Rosario, del Guercino (1591-1666). Raffigura la Madonna, venerata dal popolo (tra i quale c’è il pittore stesso) e dagli angeli, che consegna la corona (del rosario) a san Domenico e a santa Caterina.
Alla potenza impetratrice del Rosario sono attribuite la vittoria dei cristiani sui turchi a Lepanto (1571) e dei polacchi sui sovietici sulla Vistola (1920). A proposito, visto che già siete da quelle parti: nel duomo di Osimo è conservata una bandiera strappata ai turchi a Lepanto; e una delle cappelle del santuario di Loreto, dedicata alla Polonia, contiene un affresco dedicato alla battaglia della Vistola (sul lato opposto, un altro affresco ricorda la vittoria di Jan Sobieski a Vienna nel 1683). Non per nulla, il Rosario è sempre stato considerato un’arma; e delle più potenti.
Sta di fatto che, durante questa vicenda epi o pandemica, abbiamo visto un ritorno al Rosario; evidentemente, quando non c’è più niente a cui aggrapparsi, restano le vecchie e solide certezze. La Nuova Bussola Quotidiana, ad esempio, ha meritoriamente cominciato fin dal lontano lockdown, quando le persone erano chiuse in casa, spesso sole e spaventate, a portare questa luce mediante il canale YouTube. Ogni giorno, alle 12,45 la redazione recita in diretta il Rosario; è sufficiente collegarsi al canale della Nuova Bussola Quotidiana (vedi qui).
Ma la nostra Bussola non è sola. Il francese Louis-Pierre Laroche, commerciante di vini residente in Austria e padre di undici figli, ha proposto nel suo paese un Rosario pubblico ogni mercoledì alle 19,00 (vedi qui). L’iniziativa ha riscosso un tale successo che si è diffusa anche in Svizzera e in Germania. Recentemente è approdata anche in Italia, mediante un canale Telegram (vedi qui): i gruppi si trovano di preferenza mercoledì alle 19.00, ma anche in altri giorni e orari. Sul canale è fissato un documento con l’elenco, regione per regione, di tutti i gruppi che si trovano, pubblicamente e all’aperto, per recitare il Rosario. Non solo. Ogni sera, in uno spazio Twitter, più di un centinaio di persone si ritrovano per la recita del Rosario in latino. Anche loro, per comunicazioni e logistica, hanno aperto uno spazio Telegram (Rosario della Brigata San Michele).
Tutte queste iniziative, spontanee e caratterizzate da un grande entusiasmo, utilizzano in modo buono e costruttivo i social media; e questa è senz’altro una buona notizia. Questi strumenti raggiungono ormai l’intera popolazione mondiale e, se è vero che sono in genere usati male, nulla impedisce che possano essere utilizzati per il bene. Purtroppo, questo fiorire di iniziative legate al Rosario, mostra anche un aspetto negativo. Non sono iniziative della Chiesa gerarchica, dei pastori del popolo di Dio, abbandonato nell’angoscia e, in alcuni casi, nella persecuzione. Non importa: l’armata del Rosario prega anche per i sacerdoti, il vescovo e per il papa. E anche questo è un segno di speranza.