Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Colombano a cura di Ermes Dovico

APPROPRIAZIONE INDEBITA

La radiodatazione della Sindone è stata pilotata? Le risposte in un documentario

Tra gli esperti della Sindone l’uscita del documentario La notte della Sindone, prodotto da Polifemo e RAI con la regia di Francesca Saracino,
era molto atteso. Per la prima volta
si è fatta luce sulle ricerche,
sui personaggi e sulle presunte misteriose manovre che hanno caratterizzato la controversa datazione al radiocarbonio eseguita nel 1988.

 

Tra gli esperti della Sindone l’uscita del documentario “La notte della Sindone”, prodotto da Polifemo e RAI con la regia di Francesca Saracino, era molto atteso. Per la prima volta si è fatta luce sulle ricerche, sui personaggi e sulle presunte misteriose manovre che hanno caratterizzato la controversa datazione al radiocarbonio eseguita nel 1988.

Da allora c’è stato un acceso dibattito all’interno del mondo scientifico, tantissimi i dubbi avanzati a partire da Harry Gove, il principale portavoce e coordinatore degli scienziati per la datazione della Sindone che ha cambiato idea, mostrando in uno studio scientifico seri dubbi sulla datazione medioevale della Sindone. Poi il chimico Raymond N. Rogers, tra i maggiori esperti a livello internazionale in analisi termica, che alla fine di uno studio scientifico ha così affermato«La data emersa dall’esame al radiocarbonio non è da considerarsi valida per determinare la vera età della Sindone».  Anche il responsabile di uno dei laboratori in cui è stata realizzata la datazione,Christopher Ramsey di Oxford, ha affermato in un comunicato ufficiale del 2008 che «Ci sono un sacco di altre prove che suggeriscono a molti che la Sindone è più vecchia della data rilevata al radiocarbonio». Ovviamente va citata la relazione della Società Italiana di Statistica, con la quale sono stati rilevati errori di calcolo e la modificazione di alcuni dati per arrivare al livello di attendibilità dall’1 al 5%, ovvero la soglia minima per poter presentare l’esame scientificamente.

Ora questo documentario, che verrà proiettato domani 28 marzo 2012 dalle 17:30 alle 19:00 presso l’Auditorium Giovanni Paolo II (ingresso libero) dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum a Roma.  Per realizzarlo sono stati analizzati documenti inediti: video, file audio, fascicoli, lettere, foto, e sono stati intervistati i testimoni della vicenda, come il prof. Franco Testore, l’esperto tessile che eseguì la pesatura dei campioni per l’analisi. 

UCCR ha intervistato la regista, Francesca Saracino, cercando di carpire qualche informazione in anteprima. Ci ha gentilmente risposto che «si tratta di una lunga ricerca durata due anni e mezzo per trovare delle prove su varie ipotesi azzardate o meno, che in questi anni sono state avanzate». Anche lei conferma infatti che in questi anni «l’ipotesi di un complotto, di un’analisi “pilotata” è stata portata avanti da tutta una serie di indizi, ma mai davvero qualcosa di concreto, la “prova” è stata trovata. Noi abbiamo trovato le prove che qualcosa di strano c’è stato davvero. E’ questa la novità di questo documentario. Tanti documentari sono stati fatti sulla Sindone, in cui si è affrontato anche il tema del Carbonio 14, ma mai nessuno si è soffermato su questo tema scavando a fondo sul prima, il durante e il dopo la datazione…noi lo abbiamo fatto».

La questione come si vede è davvero scottante. Dopo che pochi mesi fa i ricercatori di ENEA hanno respinto la possibilità di un falsario medioevale, oggi cade (definitivamente?) l’attendibilità della radiodatazione. La cosa più misteriosa è stata la presenza di persone estranee agli scienziati e agli ecclesiastici addetti, che hanno in qualche modo condizionato i lavori: «Nel documentario ciò viene mostrato», ci ha risposto la regista. «Secondo me si, c’è paura di arrivare alla verità sulla Sindone».  Chi è a Roma non si può certo perdere domani questo evento, anche se «ci saranno altre presentazioni in varie parti d’Italia ma ora non saprei darvi delle date certe. Abbiamo già una distribuzione Home video ( che non è ancora iniziata però) molto importante, di cui presto riveleremo il nome e stiamo cercando una diffusione anche per la televisione. Su questo ultimo punto stiamo trovando alcune difficoltà per due motivi: da una parte la crisi globale, dall’altra parte il tema trattato nel documentario è sempre molto scomodo. Per come poi lo abbiamo affrontato noi diventa ancora più scomodo».

Dal sito dell'UCCR, Unione Cristiani Cattolici razionali, del 27 marzo 2012