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MANIPOLAZIONE MENTALE

La psicologia del Novecento che prepara il Mondo Nuovo

L'incubo del Mondo Nuovo, romanzo distopico di Aldous Huxley, è realizzabile? Purtroppo sì. Tutta la psicologia del Novecento non è nata solo con l'intento di aiutare le persone con problemi psicologici, ma è stata concepita e testata anche per un fine non dichiarato: la manipolazione mentale. Che si applica anche alle masse

Cultura 02_05_2020
L'esperimento Milgram

In un precedente articolo ho descritto il procedimento con il quale, nel romanzo Il Mondo Nuovo di Huxley, si condizionano le persone ad accettare la loro casta e approvare incondizionatamente la gestione dell’élite. Ho anche scritto che Il Mondo Nuovo di Huxley assomiglia moltissimo al Nuovo Ordine Mondiale che H. G. Wells e i suoi sodali della Fabian Society hanno elaborato. Questo cosa significa, che è possibile utilizzare tecniche di ingegneria sociale per condizionare le persone? Beh, scusate… a cosa pensate che serva la psicologia del Novecento? Per «aiutare le persone che hanno bisogno»? Vediamo un po'…

Secondo voi, perché Galton, cugino di Darwin ed eugenetista, ha inventato i test d’intelligenza? Per aiutare gli oligofrenici o, piuttosto, per «stanarli e isolarli»? Perché è nato il Tavistock Institute? Si, proprio l’istituto scientifico che è all’avanguardia per la somministrazione di farmaci «blocca-pubertà» ai bambini con Gender Disorder Identity. Per curare i reduci della Prima guerra mondiale, in particolare quelli che avevano subito uno shell-shock? Oppure per studiare quel fenomeno per cui quando una persona subisce uno shock emotivo diventa completamente manipolabile? Cioè diventa disponibile per un«cambio di paradigma», per usare una locuzione tavistockiana che è recentemente entrata nel linguaggio ecclesiastico. Uno dei principali collaboratori del Tavistock era il nipote di Freud, Edward Bernays che, nel suo libro Propaganda, scrisse: «La manipolazione, consapevole e intelligente, delle opinioni e delle abitudini delle masse svolge un ruolo importante in una società democratica. Coloro i quali padroneggiano questo dispositivo sociale costituiscono un potere invisibile che dirige veramente il Paese. Noi siamo in gran parte governati da uomini di cui ignoriamo tutto, ma che sono in grado di plasmare la nostra mentalità, orientare i nostri gusti, suggerirci cosa pensare».

Kurt Lewin, direttore del Tavistock, si trasferì negli anni Trenta in un altro celebre istituto, il MIT. Lì cominciò a studiare i gruppi umani. Bene. In realtà, quello che gli interessava, era scoprire l’influenza del gruppo sul singolo, ovvero come la pressione dei media, delle istituzioni, del mainstream, poteva far cambiare idea alla persona. E così Balint, anch’egli membro del Tavistock; e  Festinger, che collaborò al MIT con Lewin e che mise a punto il concetto di «dissonanza cognitiva». Sempre l’Istituto Tavistock pubblicò e diffuse gli studi di Asch e Milgram. Milgram chiese a dei volontari di infliggere delle (false) scariche elettriche a cavie umane. Una buona parte dei soggetti obbedì allo sperimentatore nonostante fosse consapevole del dolore inflitto alla cavia; questa percentuale aumentò quando la cavia era nascosta alla vista del soggetto. Milgram ne dedusse che l’obbedienza all’autorità è uno stimolo che può portare il soggetto a infrangere i propri princìpi, tanto più se le conseguenze delle sue azioni sono percepite come distanti.

Milgram era allievo di Solomon Asch, l’autore di uno degli esperimenti di psicologia sociale più famosi. Il protocollo di Ash prevedeva otto soggetti, sette dei quali complici dello sperimentatore. Ash presentava ai soggetti tre linee di diversa lunghezza e una quarta, lunga quanto una delle tre precedenti; i soggetti dovevano abbinare la quarta linea a quella di lunghezza uguale. I complici rispondevano in maniera errata, ma concorde, e l’unico vero soggetto si adeguò al gruppo dei complici nel 75% dei casi. Questo esperimento dimostrò ancora una volta la forza del gruppo e la tendenza a conformarsi ad esso.

Potremmo anche parlare della terapia familiare. Qual è lo scopo per cui venne finanziata così generosamente da fondazioni private? Aiutare la famiglia, sempre nel cuore degli oligarchi? Oppure, ancora una volta, capire in che modo la massa può influenzare il singolo? Forse potremmo approfondire il comportamentismo, che spiega quali input dare per ottenere un certo output (comportamento o atteggiamento)? E l’ipnosi di Erickson? E la PNL (Programmazione Neuro Linguistica)?

Non sto asserendo che ogni psicoterapeuta che utilizza queste tecniche, che si riconosce in queste scuole, sia un ingegnere sociale, che ha come scopo quello di creare il cittadino modello del Nuovo Ordine Mondiale. La stragrande maggioranza degli psicologi lavora per il bene delle persone, animata da ottimi propositi. Ma usa per un fine buono uno strumento nato per un unico scopo: manipolare e condizionare. Davvero siamo convinti che gli oligarchi abbiano a cuore la famiglia e il benessere del prossimo? E per questo siano disposti a spendere cifre spropositate in ricerche e studi?

Mettiamola in un altro modo: le tecniche psicologiche create nel XX secolo, magari nate per aiutare la famiglia e il prossimo… non potrebbero essere utilizzate per fini meno nobili? Nuovamente manipolare e condizionare? O ci siamo forse dimenticati che gli psicologi più bravi lavorano per la pubblicità? Fanno gli spin-doctor dei politici? Quindi, riassumo e concludo. Ciò che è descritto ne Il Mondo Nuovo di Huxley, che è auspicato da Wells e dalla Fabian Society, è possibile. È possibile già adesso, con gli attuali strumenti psicologici.

Chiudiamo ad effetto? Benvenuti nel mondo reale, anzi: nel New Brave World.