La procura di Catania sequestra la nave ProActiva della Ong spagnola Open Arms
Violando leggi nazionali e internazionali, la nave della Ong spagnola Open Arms, Braccia aperte, ha preso in carico in acque libiche degli emigranti illegali e li ha sbarcati in Italia
Ormai le organizzazioni non governative decidono che cosa è bene e che cosa è male, quel che è giusto e sbagliato, si ritengono autorizzate a decidere come dove e quando agire, si considerano al di sopra delle leggi nazionali e internazionali. “Non è pensabile che sia stato istituito il reato di solidarietà” è stato il sarcastico commento di un legale dell’Ong spagnola Open Arms dopo che il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro ha disposto il sequestro della ProActiva, la nave noleggiata dalla Open Arms e ormeggiata a Pozzallo (Ragusa) dove il 17 marzo ha scaricato 218 emigranti illegali. Il procuratore inoltre ha iscritto al registro degli indagati il comandante della nave, il coordinatore a bordo e il responsabile della Ong con l’accusa di associazione a delinquere per favorire l’immigrazione clandestina. La nave il 15 marzo ha risposto a una richiesta di aiuto proveniente da un gommone nonostante che la Guardia costiera libica avesse assunto il comando delle operazioni di soccorso, ha preso a bordo gli emigranti entrando in acque libiche, ha scaricato a Malta una donna e il figlio di tre mesi e ha poi proseguito verso l’Italia chiedendo l’autorizzazione a sbarcare. L’Italia ha replicato che la richiesta di approdo e sbarco andava rivolta allo stato di appartenenza, la Spagna in questo caso, o al paese più vicino, ma la nave ha continuato la rotta verso Pozzallo dove alla fine ha ottenuto dal Centro di coordinamento di Roma l’autorizzazione a sbarcare. Secondo la magistratura “i responsabili della Ong hanno agito con l'unico scopo di approdare in Italia benché ciò non fosse imposto dalla situazione in quanto avrebbero dovuto attenersi alle disposizioni. E invece non hanno seguito le indicazioni di andare a Malta, porto più vicino, nonostante avrebbe costituito un approdo comodo e sicuro per le vite dei migranti”. Strano modo di intendere la solidarietà quello di Open Arms: impone a terzi l’onere di farsene carico, provvede all’ultimo tratto dei viaggi con cui le organizzazioni criminali trasportano gli emigranti irregolari e sbarca in Italia persone che quasi tutte si fingono profughi per chiedere asilo.