La perversione gay dilaga con la scusa dell'omofobia
«Video su internet accessibili a chiunque mostrano tutte le forme possibili di attrazione omosessuale, che includono perversioni come l'incesto e il feticismo. E' il contesto di una cultura disumanizzata, che ha perso il sentire di ciò che è naturale. E accusano di omofobia chi propone la morale sessuale fondata sull'ordine naturale». La denuncia del vescovo Aguer.
Omofobia è un termine nuovo nella nostra lingua. Un neologismo, formatosi impiegando come suffisso il sostantivo fobia e il prefisso homo, che è in greco l'aggettivo homòs. Phobòs significa paura, timore repentino, terrore è l'azione del verbo phobès, spaventare. Homòs equivale a "lo stesso", simile, somigliante. Si definisce omofobia l'avversione all'omosessualità e agli omosessuali. Le fobie esprimono rabbia emotiva contro qualcosa o qualcuno, sono timori ossessivi e angoscianti. La parola omofobia sembra di formazione recente e così anche la sua diffusione e il suo uso. L'omofobia è un atto di discriminazione? Chiariamo: in primo luogo discriminare vuol dire distinguere, separare, differenziale; non potremmo nè pensare nè parlare senza discriminare. Tutto sarebbe confusione.
Si distingue la verità dall'errore, il bene dal male. La seconda accezione del verbo segnala il fatto negativo, ripudiabile di dare un tratto di inferiorità a una persona o a una collettività per diversi motivi: razziali, politici o religiosi. Applicando questi concetti al caso dell'omosessualità, corrisponde a disprezzare e maltrattare.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica tiene in conto questa doppia attitudine: distingue, non discrimina, secondo l'insegnamento della morale cristiana per cui non si condanna la tendenza omosessuale, della quale si dice che riveste forme molto varie attraverso i secoli e le culture. Si stima che un numero apprezzabile di uomini e donne, numero invariabilmente esagerato dalla propaganda LGBT, presentino tendenze omosessuali profondamente radicate.
Per identificare questa realtà e giudicare veramente su di essa è fondamentale il concetto della natura umana e dell'ordine oggettivo che da questa proviene e che prescrive comportamenti concordi universalmente validi. La tendenza omosessuale è oggettivamente disordinata e la sua origine psichica rimane in gran parte inesplorata. Questa indicazione è di grandissima importanza soprattutto di fronte a una massiccia propaganda che pretende di farla passare per normale, per naturale, quando anche il buon senso può avvertire che non è conforme alla regola che esprime la realtà di ciò che è l'uomo. Il Catechismo rifiuta quello che oggi si chiama omofobia. Dice, rispetto agli omosessuali, che devono essere accolti con rispetto, compassione e delicatezza e che bisogna evitare rispetto a loro tutti i segnali di discriminazione ingiusta. Questa posizione è d'altra parte, tutto il contrario dell orgoglio gay.
Però gli atti omosessuali sono intrinsecamente disordinati, contrari alla legge naturale, dato che manca loro la debita complementarità affettiva e sessuale, che solo può verificarsi nella relazione uomo-donna, così com'è scritto nei loro corpi. Pertanto, quegli altri sono chiusi alla procreazione alla comunicazione del dono della vita.
Il Catechismo si affida ad alcuni passaggi biblici, alla Parola di Dio, che conferma il riconoscimento naturale della realtà umana. In primo luogo l'episodio della distruzione di Sodoma a causa della perversione dei suoi abitanti. Gli abitanti della città, dai più giovani ai più vecchi senza eccezioni, circondarono la casa di Lot, nipote di Abramo, dove aveva ospitato due misteriosi viandanti e dissero: “Dove sono gli uomini che sono venuti questa notte a casa a casa tua? Conducili qui perché noi possiamo accostarci con loro” (Gen 19,5). Da lì questo vizio abominevole per la legge giudaica riceverà il nome di sodomia. Nel Nuovo Testamento leggiamo tre passaggi eloquenti: nel lettere di San Paolo, nel primo capitolo della Lettera ai romani l'apostolo mostra che la condotta sessuale dei pagani è conseguenza di idolatria: “Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen. Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento" (Rom 1,24-27).
Nella I Lettera ai Corinzi, Paolo ricorda ai fedeli: «Non sapete voi che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v'ingannate: né i fornicatori, né gli idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né gli omosessuali, né i ladri, né gli avari, né gli ubriaconi, né gli oltraggiatori, né i rapinatori erediteranno il regno di Dio» (1 Cor 6,9-10).
La traduzione "pervertiti" si converti in alcune versioni in "sodomiti", l'originale greco dice arsenokòitai, “uomini che si accostano con uomini”. Nella I Lettera a Timoteo, tra i peccatori uomini che si accostano con uomini, alcune traduzioni mettono "pervertiti", alcuni omosessuali (si intende i praticanti di questi atti).
Fondandosi su questi dati della Sacra Scrittura, la tradizione cristiana ha insegnato unanimemente che gli atti omosessuali mancano di bontà oggettiva, vale a dire sono intrinsecamente disordinati, come è stato spiegato prima. Vari documenti del magistero postconciliare hanno ricordato questa dottrina, contro le opinioni di coloro che premono per vederla cambiata e accomodata con la cultura secolare che non riconosce l'antropologia cristiana e la sua concezione della persona.
Rispetto ai cristiani che esperimentano una inclinazione omosessuale, il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma che “sono chiamati a realizzare la volontà di Dio nella loro vita e unire al sacrificio della Croce del Signore le difficoltà che possono incontrare a causa della loro condizione”. Il paragrafo 2359 è particolarmente significativo: “Le persone omosessuali sono chiamate alla castità mediante le virtù del dominio di se stesse che educhino alla libertà interiore e volte attraverso l'appoggio di un'amicizia disinteressata, della preghiera, della grazia sacramentale possono e devono avvicinarsi gradualmente e risolutamente alla perfezione cristiana".
In questo senso bisognerà considerare le valide esperienze psicologiche di inversione della tendenza omosessuale che sono silenziate volutamente.
Gli insegnamenti qui espressi sono molto opportuni se si tiene in conto la propaganda gay che si realizza in migliaia di video prodotti negli Stati Uniti e immessi incessantemente e accessibili a tutti su internet. Sono protagonisti attori porno, la maggior parte di loro sono giovani, compresi gli adolescenti (e non mancano i bambini), con corpi atletici che sono oggetto di adorazione. Presentano tutte le forme possibili di attrazione omosessuale, che includono perversioni come l'incesto (padri con figli, tra fratelli, cugini e altri parenti, sadomasochismo, fisting e feticismo).
L'accademico José Gobello, nel suo magnifico "Nuovo Dizionario Lunfardo" registra 16 termini per nominare il feticismo. Un'altra caratteristica di questi video video vedono la rottura dello stereotipo dell'omosessuale effeminato, nessuno di loro sembra tale. Quasi non ci sono parole nelle scene, e nemmeno dialogi di "amore", solo suoni frastagliati e gemiti. Molte di queste pagine mostrano bambini, una sezione esclusiva chiamata Twink videos con loro come attori, alimento ideale per voraci pedofili. Non si comprende come questo materiale possa circolare liberamente. In molti video la violenza nella ricerca del piacere - la sodomia accompagnata all onanismo masturbatorio - mostra un carattere animale non umano. Il tutto è desolante.
Ci si può chiedere che effetti possano provocare queste esibizioni propagandistiche dell'universo gay - completamente redditizie - nel bacino di migliaia di utenti. Persuaderebbero molti a pensare che questi disordini siano normali, la curiosità può indurre all'imitazione e l'assuefazione finisce per inibire le reazioni spontanee di rifiuto che potrebbero causare nelle persone comuni, anche non sufficientemente formate. Dobbiamo tenere in conto inoltre il contesto di una cultura disumanizzata, che ha perso il sentire di ciò che è naturale. I mezzi di comunicazione e la propagazione dell'ideologia di genere ogni volta con maggiore frequenza, qualificano come fobica una concezione della sessualità fondata sull'ordine naturale. Organismi statali che operano come polizia del pensiero sono capaci di impedire la diffusione pubblica dei testi biblici che ho citato. Non mi stupirei che lo facessero. Andiamo avanti così: che cosa sarà del futuro della società?
*Arcivescovo emerito di La Plata