Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Zita a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

La novità di Gesù

Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria» (Lc 4,16-30)

Schegge di vangelo 01_09_2014
Vangelo

In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore». Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino. (Lc 4,16-30)

La novità di Gesù si rivela improvvisamente in un annuncio. A Nazaret dove era cresciuto egli disegna la sua vera fisionomia con i tratti anticipati dal profeta Isaia. E’ un proclama che si potrà vedere realizzato nel percorso della vita di Gesù, e che tuttavia era già spuntato a Cafarnao. Per gli abitanti di Nazaret sarebbe stata necessaria una conferma puntuale, per poter verificare con i propri occhi il compiersi dell’annuncio. Invece il rapporto con Gesù mette in gioco sempre una fiducia preventiva. Se ti fidi, vedi. Se hai fiducia, accade. E’ una continua sfida che sospinge al rapporto personale con il Signore. E’ il gioco della fede.