Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santi Innocenti a cura di Ermes Dovico

LA TESTIMONIANZA

La mia conversione

Quando, otto anni fa, conobbi la donna che sarebbe diventata mia moglie, mi avvicinai alla fede....

Attualità 13_02_2012

Quando, otto anni fa, conobbi la donna che sarebbe diventata mia moglie, mi avvicinai alla fede. Lei, non solo andava a Messa ogni giorno, ma costantemente, nella giornata, con estrema naturalezza, tutto rapportava a Dio e dal Vangelo attingeva ogni suo sapere.
All’inizio, mi sembrò un po’ strana, ma più il tempo passava e più mi sentivo coinvolto in un’altra atmosfera, in un altro modo di sentire e vedere la vita.

Un giorno, prima di portarmi a conoscere la sua famiglia, mi portò dal suo amico benedettino, “monaco et pauper”, Don Luigi. Lui, con il suo sorriso, la sua ironia e la bellezza, scavò in me un solco, che, attraverso un rapporto epistolare costante, divenne sempre più profondo e s’interruppe solo una settimana prima della sua morte, il 4 febbraio 2011.
Era meraviglioso il suo sguardo lucido sulla realtà, le sue analisi della vita, tanto che un giorno mi disse: “Il demonio (quel signore di Pannella), quando lo si incontra, bisogna schiacciarlo senza pietà”.

Così, si è consumata la mia maturazione, nella verità del Vangelo e le mie dimissioni dal Partito Radicale. Con la conseguente richiesta di pensione, da parte mia, per vent’anni di lavoro occasionale e la denuncia da parte loro.
Questi ultimi, ben radicati nella realtà, non potevano che stravincere contro di me (su questa terra). E’ facile fare i forti quando si è in tanti e trasversali nel panorama politico italiano da sessant’anni.
Ecco, l’esiguità del giudizio del mondo.

Invece, la mia unica certezza, è l’amore di Dio. Per questo, mi rendo conto che le prove e le umiliazioni a cui sono sottoposto, rientrano in un piano di purificazione.

Ho collaborato con il male per anni. E so che il sangue del Salvatore, è stato versato anche per cancellare tutto questo. Posso unirmi alla Croce, solo offrendo il mio dolore quotidiano, forte della mia onestà e della mia fede. Quando non hai più nulla – mi hanno tolto la dignità e l’onore, solo per vendetta e per il gusto di farlo – ti senti solo e nudo.
Questo era necessario! Perché solo oggi comprendo che tutto ho ricevuto da Dio e io, nella mia miseria, gli offro la mia unica ricchezza: il disagio, la vergogna, il dolore più intimo.
Sono felice di poter soffrire insieme alla mia famiglia, ingiustamente condannato, perché ho la certezza di essere dalla parte del Vero, di non aver commesso alcun male, se non quello di aver vissuto lontano dalla grazia di Dio per vent’anni.

Oggi, sono pronto a purificarmi, con la gioia, nel dolore, sapendo che non sono solo. Con me c’è Cristo, che mi ha condotto per mano: in Lui mi anniento, a Lui, lascio fare la mia vita.
Come dice Pierfrancesco, mio figlio di sette anni: “Papà, diciamo una preghiera insieme anche per i nostri nemici”. Ogni volta, queste parole mi riempiono di gioia, perché non ho sentimenti di vendetta. So che Dio ha scelto per me questo percorso di purificazione. Per il mio bene. Io a Lui mi stringo e ringrazio.