Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Giovedì Santo a cura di Ermes Dovico
NON SOLO SHOAH

La Memoria degli ipocriti

Si celebra la Giornata della Memoria per ricordare le vittime della Shoah, ma poi si incentiva l'arrivo in Europa di salafiti che odiano gli ebrei. E la memoria viene negata alle vittime del comunismo e ai cristiani, a cominciare da quelli convertiti dall'islam.

Editoriali 28_01_2018

Anche la memoria ha diverse facce in questa Europa anestetizzata. E in questa Italia praticamente lobotomizzata. E sono varie le modalità tramite le quali questa dicotomia fra memoria applicata e memoria solo proiettata si manifesta; parliamo di memoria degli italiani che sono stati massacrati dai miliziani di Tito nelle Foibe, circa diecimila, o di coloro che per sfuggire a questo orrore hanno preso la via dell'esodo, più di trecentomila in un decennio. Qui la memoria semplicemente non esiste, volutamente cancellata e sepolta dall'antenato del pensiero unico (allora di stampo comunista) perché non si poteva dire che dei ''compagni'' avevano commesso delle atrocità. Vietato parlare, vietato ricordare.

C'è la memoria dei cristiani perseguitati e uccisi in tutto il mondo da estremisti impuniti, anche qui in Italia dove Rachida di Brescello ci ha testimoniato che chi si converte al cristianesimo muore. Qui i numeri addirittura mancano, perché se conti i cristiani ammazzati quotidianamente manchi di rispetto a qualcuno, che si sente discriminato. La memoria, in questo caso, è solo proiettata come un fascio di luce bianca su un foglio bianco. Invisibile.

E poi c'è la memoria della Shoah, milioni di ebrei massacrati nei campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale da parte del Terzo Reich di Adolf Hitler. Qui la memoria è applicata, ma solamente alle manifestazioni e alle commemorazioni, quando non, purtroppo, all'uso strumentale per contrastare un nemico oggi pressoché inesistente. Ma nel ricordare senza ricordo, accade che la più grande e velenosa ipocrisia si impossessi dell'Europa di questi anni di asservimento culturale: e cioé che le comunità ebraiche di Francia e Belgio, solo per fare due esempi eclatanti, si stiano lentamente e inesorabilmente assottigliando perché la paura torna a farsi viva. Dei nazisti? No, dell'esposizione agli attacchi dell'estremismo internazionale, la cui falange armata sono gli jihadisti che a scatti ripetuti colpiscono luoghi o persone vicine alle comunità ebraiche.

Che Europa è quella che celebra giornate della memoria per la Shoah ma permette a terroristi salafiti, da sempre odiatori seriali del mondo ebraico di scorazzare in lungo e in largo per le proprie vie? Insomma non ci vedete qualche strana dissonanza? Io francamente sì e faccio una fatica enorme a pensare a questa Europa, e all'Occidente in generale come ad un posto in cui custodire la memoria nel suo senso più autentico. Quando con lo spauracchio artificiale di un razzismo che torna, di un nazi-fascismo che potrebbe risorgere (quando non si tratta che di fenomeni da baraccone) si nasconde la presenza dietro la propria porta di assassini il cui unico scopo di vita è annientare l'Occidente, e dunque cristiani ed ebrei, cosa si sta facendo?

Quale memoria si vuole conservare e promuovere? C'è qualcuno che non la racconta giusta e questo chi davvero la memoria di quella tragedia la vuole conservare lo dovrebbe comprendere e denunciare. Per quanto riguarda cristiani perseguitati, infoibati e convertiti massacrati, infine, diventa difficile anche ipotizzare che qualcuno alzi lo sguardo. Sono apolidi della morte.