La maniglia
Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? (Gv 7, 48)
In quel tempo, all'udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: "Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo"?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua. (Gv 7, 40-53)
I superbi credono di sapere tutto e quindi di poter giudicare i loro avversari senza appelli. Tale presunzione infondata li conduce a perseverare negli errori negando perfino la realtà se questa è diversa dalle loro idee. Così facendo impediscono a Dio di entrare nel loro cuore. Infatti porta del cuore di ognuno di noi ha solo una maniglia che è rivolta verso l’interno e, pertanto, può essere aperta esclusivamente da noi. Gesù ha detto che sta alla porta e bussa. Solo se gli aprirai Lui potrà entrare. Chiediti sinceramente se oggi hai intenzione di aprire la porta del tuo cuore a Gesù.