La guarigione del sordomuto
Si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua (Mc 7, 35)
In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!». (Mc 7, 31-37)
Nel miracolo del sordomuto possiamo vedere simbolicamente l'azione di Gesù nelle nostre anime. Per credere è necessario che Dio apra il nostro cuore, per poter accogliere e far fruttificare la Sua parola di salvezza. Il secondo e necessario passo è quello di essere in grado di annunciare con la bocca le grandi opere di Dio. Ecco quindi che la guarigione degli orecchi e della lingua operata nel sordomuto può diventare un miracolo costante nella nostra vita di tutti i giorni.