La GMG, «stupenda manifestazione di fede»
Da Castel Gandolfo il Papa traccia
un bilancio del grande appuntamento madrileno, una occasione di preghiera con ben pochi precedenti.
Nell’udienza del 24 agosto a Castel Gandolfo il Papa è voluto «riandare brevemente con il pensiero e con il cuore agli straordinari giorni trascorsi a Madrid per la XXVI Giornata Mondiale della Gioventù». Anzitutto, Benedetto XVI ha manifestato la sua gioia e la sua commozione per «un evento ecclesiale emozionante; circa due milioni di giovani da tutti i Continenti hanno vissuto, con gioia, una formidabile esperienza di fraternità, di incontro con il Signore, di condivisione e di crescita nella fede: una vera cascata di luce». A Madrid il Papa ha incontrato «giovani con il desiderio fermo e sincero di radicare la loro vita in Cristo, rimanere saldi nella fede, camminare insieme nella Chiesa». Per questo rende grazie anzitutto a Dio, quindi a tutti coloro che hanno partecipato all’organizzazione. E «non posso dimenticare - ha aggiunto - la calorosa accoglienza che ho ricevuto dalle loro Maestà i Reali di Spagna, come pure da tutto il Paese», la quale ancora una volta ha smentito in modo clamoroso le fosche previsioni dei media laicisti e ha isolato i contestatori anticlericali.
Il Pontefice ha quindi rivissuto le intense giornata madrilene. È partito dall’«entusiasmo incontenibile con cui i giovani mi hanno ricevuto, il primo giorno, nella Piazza de Cibeles». Qui, ha ricordato, il Papa ha potuto presentare subito il tema del suo viaggio: la denuncia ai giovani del relativismo come radice comune delle tanti crisi contemporanee e l’indicazione del rimedio in un rinnovato amore per la verità. Il Papa è venuto tra i giovani per stimolare e rafforzare «il loro forte desiderio di orientarsi alla verità più profonda e di radicarsi in essa, quella verità che Dio ci ha dato di conoscere in Cristo».
In seguito - come sanno i lettori che hanno seguito la GMG su La Bussola Quotidiana - il Pontefice ha voluto mostrare all’opera, riflettendo sul loro significato profondo, quattro testimonianze efficaci di amore per la verità: quelle delle giovani religiose, dei docenti universitari, dei seminaristi e di chi opera al servizio dei disabili fisici e mentali. «Nell’imponente Monastero di El Escorial, ricco di storia, di spiritualità e di cultura, ho incontrato le giovani religiose e i giovani docenti universitari. Alle prime, alle giovani religiose, ho ricordato la bellezza della loro vocazione vissuta con fedeltà, e l’importanza del loro servizio apostolico e della loro testimonianza profetica. E rimane in me l'impressione del loro entusiasmo, di una fede giovane, e piene di coraggio per il futuro, di volontà di servire così l'umanità. Ai professori ho ricordato di essere veri formatori delle nuove generazioni, guidandole nella ricerca della verità non solo con le parole, ma anche con la vita, consapevoli che la Verità è Cristo stesso. Incontrando Cristo incontriamo la verità». E che la verità sia una persona, Gesù Cristo, il Papa lo ha ancora ribadito «alla sera, nella celebrazione della Via Crucis, [quando] una moltitudine variegata di giovani ha rivissuto con intensa partecipazione le scene della passione e morte di Cristo: la croce di Cristo dà molto più di ciò che esige, dà tutto, perché ci conduce a Dio».
Il giorno seguente, ha continuato il Papa, sono state presentate ai giovani e al mondo che seguiva la GMG la terza e la quarta forma di testimonianza alla verità. Prima «la Santa Messa nella Cattedrale della Almudena, a Madrid, con i seminaristi: giovani che vogliono radicarsi in Cristo per renderlo presente un domani, come suoi ministri». Il Papa ha rivelato che «tra i presenti vi era più di qualcuno che aveva udito la chiamata del Signore proprio nelle precedenti Giornate della gioventù; sono certo che anche a Madrid il Signore ha bussato alla porta del cuore di molti giovani perché lo seguano con generosità nel ministero sacerdotale o nella vita religiosa». Quindi - quarta esperienza, appunto - «la visita ad un Centro per i giovani diversamente abili mi ha fatto vedere il grande rispetto e amore che si nutre verso ogni persona e mi ha dato l’occasione di ringraziare le migliaia di volontari che testimoniano silenziosamente il Vangelo della carità e della vita».
Si è poi entrati nella parte centrale della GMG. «La Veglia di preghiera alla sera [di sabato] e la grande Celebrazione eucaristica conclusiva del giorno dopo sono stati due momenti molto intensi: alla sera una moltitudine di giovani in festa, per nulla intimoriti dalla pioggia e dal vento, è rimasta in adorazione silenziosa di Cristo presente nell’Eucaristia, per lodarlo, ringraziarlo, chiedere aiuto e luce; e poi alla domenica, i giovani hanno manifestato la loro esuberanza e la loro gioia di celebrare il Signore nella Parola e nell’Eucaristia, per inserirsi sempre di più in Lui e rafforzare la loro fede e vita cristiana». Infine, al termine dell’ultima giornata della GMG, «in un clima di entusiasmo ho incontrato i volontari alla fine che ho ringraziato per la loro generosità e con la cerimonia di congedo ho lasciato il Paese portando nel cuore questi giorni come un grande dono».
«Stupenda manifestazione di fede per la Spagna e per il mondo» la GMG per milioni di giovani «è stata un’occasione speciale per riflettere, dialogare, scambiarsi positive esperienze e, soprattutto, pregare insieme e rinnovare l’impegno di radicare la propria vita in Cristo, Amico fedele». Come già ha detto domenica, il Papa ha fiducia che i giovani della GMG siano ora tornati a casa «con il fermo proposito di essere lievito nella massa, portando la speranza che nasce dalla fede». Per chi ha capito davvero di che si tratta, la GMG non è finita domenica ma comincia adesso.
E comincia già ora anche la preparazione della prossima GMG di Rio de Janeiro, del 2013 - dopo due anni da quella del 2011 e non i consueti tre per evitare la coincidenza nello stesso mese, luglio, con i mondiali di calcio in Brasile - di cui il Papa ha annunciato il tema che «sarà il mandato di Gesù: "Andate e fate discepoli tutti i popoli!" (cfr Mt 28,19)», sottolineando così ancora più fortemente l’impegno di essere missionari nel proprio ambiente che Benedetto XVI ha chiesto a Madrid a tutti i giovani. L’anno prossimo, invece, come di consueto la GMG si svolgerà nelle singole diocesi, e avrà come motto: «Siate sempre lieti nel Signore!», tratto dalla Lettera ai Filippesi (4,4): un modo di far proseguire ancora a lungo la viva gioia di Madrid.