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REPORTAGE

La Gmg è già nel mirino dei soliti laicisti

La Spagna in fermento per la Giornata Mondiale della Gioventù che si apre il 16 agosto. Ma c'è chi polemizza sui costi dell'evento.

Attualità 02_08_2011
GMG

A circa due settimane dalla Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid, le diocesi spagnole sono in fibrillazione per i preparativi di quello che sarà uno degli eventi destinati a segnare profondamente la Chiesa e la società spagnola. Più di 400.000 giovani,  30.000 religiosi, 750 vescovi e 22.500 volontari si apprestano a vivere l'evento incentrato sul tema "Radicati i Cristo e saldi nella fede". (cfr. Col 2,7)

Da tempo la Santa Sede ha reso pubblico il programma dell’evento e gli appuntamenti di Benedetto XVI in terra spagnola: più di 72 ore, tre  omelie, nove discorsi e tanti incontri significativi. Il Santo Padre sarà ricevuto anche dal premier spagnolo, José Luis Rodríguez Zapatero e dal re Juan Carlos I. I due grandi appuntamenti presieduti dal Papa si celebreranno nell’aerodromo di Cuatro Vientos, dove avrà luogo la veglia di preghiera la notte del sabato 20 agosto, e l’eucarestia conclusiva di domenica 21. nNei giorni dell'evento, i vescovi partecipanti impartiranno le catechesi in più di 30 lingue diverse, nelle 250 parrocchie, e saranno consegnati più di 700.000 sussidi catechistici  YouCat.

Nel corso della presentazione ufficiale della GMG 2011 in Vaticano
, il cardinale Stanislaw Rylko ha sottolineato: “La Chiesa spagnola, presentandosi all’evento, ha potuto riscoprire i suoi valori spirituali, normalmente nascosti o invisibili all’osservatore superficiale”. La scelta di celebrare la GMG per la seconda volta in Spagna, dopo quella del 1989 a Santiago de Compostela, richiama alla necessità di ritrovare le radici cristiane d’Europa.

Le diocesi spagnole intanto, stanno mettendo in campo le migliori risorse per coinvolgere giovani in questo grande evento di fede, in tempi per niente facili in Spagna in cui il laicismo e l’indifferenza religiosa sembrano farla da padroni.

La preparazione alla giornata non è stata soltanto materiale, ma anche spirituale. Nel corso dell’ultimo anno scuole, parrocchie, e gruppi giovanili hanno contribuito alla formazione dei ragazzi attraverso diversi incontri di preghiera e formazione. Una delle iniziative più interessanti e senz’altro di grande impatto è stata quella di un gruppo di giovani della Navarra che hanno realizzato una serie di film brevi, intitolati “GMG Young Answers”, in cui viene proposta la visione della Chiesa su temi molto dibattuti in versione giovane, con uno stile semplice e diretto. Il successo non si è fatto attendere: in meno di un mese i video hanno ricevuto più di 60.000 visite, tanto da diventare notizia nei principali telegiornali e addirittura meritarsi in replica una parodia anticlericale e laicista.

La polemica ha accompagnato anche l’inno ufficiale della GMG
, ritenuto da molti poco adatto da un punto di vista musicale e pastorale. Per questo motivo, l’organizzazione è stata costretta a creare un concorso d’inni parallelo, chiamato “Madrid me encanta” i cui cinque migliori brani saranno eseguiti davanti al Papa la sera del 30 agosto.

La Giornata Mondiale della Gioventù è finita inoltre nel mirino di gruppi lacisti e anticlericali,
l’argomento usato è di tipo economico: in tempi di crisi occorre ridurre le spese. Osservazioni cui ha risposto Fernando Giménez Barriocanal, direttore finanziario dell’evento: “La GMG ha un costo zero per il contribuente e non costerà nulla alle cariche pubbliche. Anzi, crediamo che porterà entrate per più di 100 milioni di euro, oltre alla promozione di Madrid e della Spagna”. Yago de la Cierva, direttore esecutivo, ha aggiunto: “Il 70% delle spese saranno pagate dai pellegrini iscritti e il 30% rimanente dalle aziende collaboratrici. La GMG è stata ritenuta dal Governo come un avvenimento di eccezionale interesse pubblico, e perciò gli sponsor otterranno benefici fiscali”. In totale, circa 55 milioni di euro che si autofinanzieranno al 100%. Le amministrazioni locali, regionali e nazionali infine collaboreranno per le spese di sicurezza e accoglienza, cosa che può ottenere qualunque organizzazione semplicemente chiedendo allo Stato.  “I cattolici non sono né privilegiati, né cittadini di seconda classe”, ha ricordato Barriocanal.