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L'ITINERARIO

La Gerusalemme urbana

Una visita a Bologna permette di conoscere lo splendido complesso abbaziale di Santo Stefano.

Visto e mangiato 21_04_2012
Stanto Stefano

opera arteSono ancora vicine le festività pasquali, e possiamo richiamare alla memoria i luoghi santi anche restando in Italia, grazie all’arte e all’architettura. In questo caso non suggeriamo la visita ad uno dei tanti celebri sacri monti del nostro territorio, già presentati in altri articoli, ma vogliamo proporre il centro cittadino di una città conosciuta come Bologna, che tra le sue chiese monumentali può vantare lo splendido complesso abbaziale di Santo Stefano, vera Gerusalemme urbana. 

L’abbazia di Santo Stefano è oggi custodita dei monaci olivetani, ma all’origine di tutto vi sono due antiche chiese: la chiesa del Santo Sepolcro e la chiesa di San Giovanni Battista, o del Crocifisso. Secondo la tradizione fu San Petronio a far costruire una chiesa che imitasse il Santo Sepolcro di Gerusalemme, e proprio nella chiesa da lui voluta venne sepolto. Nel 2000 le reliquie sono state traslate in San Petronio ma si può comunque ammirare la monumentale edicola funeraria in cui erano deposte dal XII secolo, a pianta centrale come la chiesa stessa, sempre ad imitazione dell’originario luogo di sepoltura di Cristo. La seconda chiesa del complesso è la Chiesa del Crocifisso, risalente all’VIII secolo, una semplice struttura a navata unica con volta a capriate lignee; scendendo nella cripta si incontrano molte colonne romane di reimpiego – una delle quali, secondo una tradizione, corrisponde all’altezza di Gesù – e soprattutto sono conservate le spoglie dei Santi Vitale e Agricola.

Ai due protomartiri bolognesi è dedicata la terza chiesa del complesso, a pianta basilicale. La chiesa sorge, come tutto il complesso, su antichi resti romani di cui sono visibili parti di un pavimento a mosaico.  

Elemento di raccordo e di continuità tra i diversi edifici è il bellissimo Cortile di Pilato, un’area porticata su due lati con al centro una vasca in pietra di età longobarda, chiamata appunto il “catino di Pilato”: il luogo vuole ricordare il lithostratos, dove Gesù fu condannato. Su una delle colonne del porticato è effigiato un gallo in pietra, questa volta per richiamare il tradimento di San Pietro. Dal cortile di Pilato si accede alle ultime due parti di questa articolata e unica struttura: la Chiesa della Trinità e il vero proprio chiostro abbaziale. La chiesa della Trinità, chiamata anche del Martyrium, è probabilmente il primo luogo di sepoltura di Vitale e Agricola, trasformato in età longobarda in battistero. All’interno della chiesa è conservata un’opera eccezionale, il più antico presepio a tutto tondo della storia dell’arte cristiana; l’opera venne scolpita in legno di tiglio alla fine del Duecento e dipinta con vivace policromia gotica un secolo dopo.

Ultima tappa del percorso è il chiostro, impostato su due piani di cui il piano terreno è anteriore all’anno Mille. Dal chiostro si accede all’interessante museo, che conserva preziose opere d’arte che testimoniano la millenaria storia di Santo Stefano, e ovviamente alle parti dell’abbazia riservate ai monaci.

 
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A BOLOGNA
CONSIGLIA
Per gli acquisti golosi:

Molte le mete golose a Bologna. Imperdibili le soste  all'Antica Salsamenteria Tamburini (via Caprarie, 1 • tel. 051234726) autentico tempio della gastronomia bolognese, con la selezione di salumi e formaggi oltre alle paste fresche, da gustare anche nell'annesso wine bar. Sempre in centro, da Bruno e Franco (via Oberdan, 16 • tel. 051233692) vendono i migliori tortellini della tradizione e una grandiosa selezione di salumi. Il Regno della Forma (via Oberdan, 45 • tel. 051233609) sarà l'indirizzo per procurarsi  il Parmigiano Reggiano. Mentre gli amanti della salumeria dovranno recarsi da Pasquini & Brusiani (via delle Tofane, 38 • tel. 0516143697) per l'eccellente mortadella classica.

Per il buon bere:
Per gli amanti del distillato italiano, la meta sarà Castel Maggiore dove si va per riscoprire l'arte del brandy italiano. La meta è Villa Zarri (via Ronco, 1 • tel. 051700604), villa storica dove distilla, con un alambicco Charentais a metodo discontinuo, il grande Guido Fini Zarri. Da non perdere il Brandy Gold 20 anni, il Brandy 18 anni al sigaro toscano e il millesimato 1986.

Per mangiare:

A Bologna, la sosta sarà all’Osteria Bottega (via santa caterina, 51- tel. 051585111) certamente la più famosa delle osterie bolognesi, In un contesto rustico e raffinato, seguiti da un patron - Daniele Minarelli - che saprà guidarvi con piglio e professionalità, gusterete mortadella di Pasquini e Brusiani, tortellini in brodo di cappone, passatelli con ragù bianco di vitella pomodorini e cerfoglio, tagliatelle al ragù, cotoletta alla bolognese, salsiccia cruda con abbondante pepatura- A chiudere zuppa inglese, torta di riso, ciambella e pinza farcita.

Per dormire:
A poco piu di  20 Km. da Bologna nel cuore del "Parco regionale dell’Abbazia" a Monteveglio merita la sosta Corte d'Aibo (via Marzatore, 15 • tel. 051832583). Il  nucleo principale risalente al XVI secolo, era nato come torre fortificata, e poi era stato trasformato in piccolo convento, Oggi è piacevole agriturismo che offre ospitalità in 12 comode camere doppie, tutte con bagno, tv satellitare, e aria condizionata, alcune con divano letto adatte per famiglie con bambini o gruppi.