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L'ANTIDOTO

LA FOLLIA DEI MILLE

Erano precisamente 1089 i valorosi al seguito di Garibaldi. Metà di loro erano lombardi. 78 caddero in battaglia. Molti, a Italia fatta, approdarono in Parlamento. Ma tanti morirono in manicomio.

L'antidoto 06_08_2011
Risorgimento
Davvero istruttiva la lettura de La lunga notte dei Mille (Aliberti) di Paolo Brogi. Innanzitutto si apprende che i 1.089 (tanti erano) in tutta la gloriosa Spedizione persero in tutto 78 uomini, 34 solo a Calatafimi. Contro un esercito di centomila unità. Mah. A Italia fatta, ognuno prese la sua strada, privilegiando, ove possibile, quella del Parlamento.

Metà di loro erano lombardi, con buona pace di Bossi & C. Una trentina scarsa erano stranieri di varia nazionalità. I meridionali erano: 45 siciliani, 20 calabresi, 19 campani, 5 pugliesi, 1 lucano, 1 abruzzese. Ma il dato più impressionante del libro (che riesce a seguire le vicende successive di circa 200 reduci) è il numero di quelli morti in manicomio, debitamente classificati nella sezione che si occupa della rispettiva dipartita da questo mondo. Sono 24. Uno di loro aveva anche tentato il suicidio. I suicidi veri e propri sono 16. I morti assassinati sono 6. Uno di questi, Giuseppe Bandi, direttore del giornale Il Telegrafo di Livorno, si becca una coltellata anarchica al cuore. Qualcun altro muore in un accidente stradale, uno soccombe nel terremoto di Messina.

In questo disastro uno dei Mille, calabrese, vide cancellata tutta la sua famiglia. Ippolito Nievo, che dei Mille teneva la cassa, affondò col suo piroscafo in un incidente rimasto misterioso. Uno dei suicidi era un ex prete e frate (gli ex preti tra i Mille erano in tutto 8). Un altro morì per un colpo accidentale di pistola. Un altro finì ammazzato per strada per futili motivi. E poi, chi morì di colera, come Bixio. Chi di infarto, chi di cancrena, chi in Africa, chi in Siberia. Diversi caddero in guerre (tra cui quella americana di Secessione) in varie parti del mondo. Solo in 75 superarono il traguardo del 1918. L’ultimo scomparve nel 1934.