La Fede che illumina

Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto». Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo - disse - deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno». (Lc 9,18-22)

Quando Pietro riconosce in Gesù "il Cristo di Dio", la sua affermazione non nasce semplicemente dalla sua intelligenza o sensibilità personale, ma da un’illuminazione ricevuta per Grazia. Come ci ricorda il salmo 116 "ogni uomo è bugiardo" ovvero incline all'errore e all'inganno, se si affida solo a sé stesso. È l'accoglienza sincera del dono della Fede che rende possibile una vera comprensione della realtà divina. Sull’esempio dell’apostolo Pietro dobbiamo sottomettere la nostra intelligenza e la nostra volontà alla luce della Fede perché solo in Dio possiamo trovare verità e salvezza. Accogli umilmente da Dio anche ciò che non riesci a comprendere appieno? Accetti integralmente l'insegnamento bimillenario della Chiesa?