Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
EDITORIALE

La divisione nel centrodestra è anche morale

La situazione politica è confusa e in fase di continuo rimescolamento. Ma nella vicenda del Pdl si deve notare che nel Nuovo Centrodestra troviamo quanti hanno finora combattuto le battaglie sui principi non negoziabili.

Editoriali 18_11_2013
Angelo Alfano

La situazione politica italiana sta vivendo un rimescolamento senza precedenti, al punto che sembra impossibile neanche prevedere come potrà presentarsi il quadro politico fra due-tre mesi. Dopo la scissione del Pdl e quella di Scelta Civica – come scriveva ieri il nostro Ruben Razzante – potrebbe toccare ora al Pd, le cui primarie se appaiono scontate per il nome del vincitore potrebbero però generare importanti abbandoni. E’ un sommovimento che non lascerà indenne il governo che già in questi giorni dovrà far fronte alle ormai scontate dimissioni del ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, travolta dal caso Ligresti e dalle intercettazioni ormai di pubblico dominio.

Indubbiamente però per le cose che ci stanno a cuore la vicenda del Pdl è quella che interessa maggiormente. Non entriamo nel giudizio su come si è arrivati a questa scissione tra falchi, transitati nella nuova Forza Italia voluta da Silvio Berlusconi, e colombe, che sono restate al loro posto cambiando nome in Nuovo Centrodestra. Si deve però notare che la divisione, seppure abbia molti fattori, ha anche una chiara connotazione per quel che riguarda i princìpi non negoziabili.

Sebbene in molti pensino che questo sia un argomento da accantonare dopo l’uscita di scena di Benedetto XVI, esso invece rimane attualissimo perché – lo ripetiamo ancora una volta – non si tratta di temi genericamente morali, ma dei fondamenti di ogni società che voglia crescere e prosperare, e comunque avere un futuro. Famiglia, vita e libertà di educazione non sono pallini di qualcuno o “rigidi eticismi” da abbandonare in tempi di misericordia, sono invece la condizione necessaria per tutto il resto.

Smentendo i suoi esegeti lo ha chiaramente fatto comprendere papa Francesco nel breve discorso rivolto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione dell’incontro avvenuto al Quirinale la settimana scorsa. Il Papa ha infatti posto al centro della crisi di cui tanto si parla la questione della famiglia, indicando nella sua stabilità e possibilità di assolvere ai suoi compiti educativi – che lo Stato è chiamato a tutelare - la speranza del futuro. E vale la pena sottolineare che papa Francesco ha significativamente usato il termine "famiglia" al singolare, per evitare qualsiasi equivoco al proposito. Perché per famiglia si intende soltanto quella naturale, fondata sul matrimonio tra uomo e donna, mentre ormai si sta affermando il termine “famiglie” - inteso a mettere sullo stesso piano ogni tipo di convivenza - che anche qualche alto prelato ha iniziato ad usare in modo ambiguo.

Tornando dunque alla vicenda Pdl, non possiamo non notare come siano nel Nuovo Centrodestra tutti i parlamentari che si sono battuti e si stanno battendo in prima persona in difesa della famiglia, della vita e della libertà di educazione. Dal caso Eluana Englaro nella passata legislatura alla difesa dell’obiezione di coscienza per quel che riguarda l’aborto fino al contrasto alla legge sull’omofobia in questi mesi, dove sono addirittura riusciti a far cambiare indirizzo al Pdl. Parliamo di Giovanardi, Roccella, Pagano, Sacconi, Quagliarello, Calabrò, a cui si devono aggiungere diversi altri che certamente condividono la battaglia. Mentre in Forza Italia sono confluiti i più accesi laicisti del centrodestra, da Bondi a Galan, dalla Brambilla alla Prestigiacomo.

Tra le ipotesi più accreditate per il futuro c’è quella di un abbraccio tra Nuovo Centrodestra e i Popolari Europei nati dalla scissione di Scelta Civica, che aggiungerebbe altri parlamentari che si trovano sulla stessa lunghezza d’onda sui temi di cui sopra. A cosa questo possa portare non è possibile prevedere, se  costituirà un vantaggio per le battaglie da affrontare in Parlamento né se potrà avere un adeguato peso elettorale, ma intanto in questa confusione e rimescolamento di carte è bene tenere gli occhi fissi sulle cose davvero importanti senza lasciarsi trascinare dalla corrente.