La diocesi vietnamita di Hu’ng Hòa ha 16 nuovi diaconi
Sono stati da poco ordinati e subito inviati a testimoniare la fede in tre zone montuose del nord ovest del paese a maggioranz Hmong
Il Vietnam è uno dei cinque stati del mondo ancora governati da un partito comunista. La religione principale è il buddismo. I cristiani sono 9,4 milioni, pari a circa il 9,5 per cento della popolazione. Il paese compare al 25° posto nell’elenco 2023 dei 50 stati in cui i cristiani sono più perseguitati. Il governo controlla le attività dei cristiani ai quali è garantita una certa libertà a condizione che non diventino politicamente attivi. Sotto maggiore controllo e oggetto di discriminazioni sono le congregazioni evangeliche e pentecostali perché in prevalenza si riuniscono in chiese domestiche. Chi si converte al Cristianesimo lasciando il buddismo o l’animismo subisce forte persecuzione non soltanto da parte delle autorità, ma anche dei famigliari e dei vicini. Viene spesso emarginato dagli stessi parenti e sollecitato in tutti i modi ad abiurare. Se poi appartiene a una minoranza etnica, ad esempio gli H’mong, desta particolare diffidenza. Addirittura succede che sia costretto a lasciare il proprio villaggio per sottrarsi a violenze e abusi. Tuttavia il numero dei cristiani continua ad aumentare. Il 1° marzo la diocesi di Hu’ng Hòa ha annunciato di aver ordinato 16 nuovi diaconi e di averli mandati a svolgere opere pastorali e annunciare il Vangelo nel nord ovest, in tre province di montagna abitate dall’etnia Hmong. Gli Hmong sono in prevalenza di fede cattolica e tra di loro il numero dei fedeli è in aumento, ma finora hanno patito per la mancanza di sacerdoti residenti e non. La diocesi di Hu’ng Hòa è stata eretta nel 1960 e si estende su dieci province del nord ovest. Conta circa 300.000 fedeli cattolici, quasi 200 sacerdoti in 159 parrocchie e 700 cappelle o stazioni missionarie. Il suo vescovo è Dominic Hoang Minh Tien, ordinato il 1 marzo del 2022, il cui motto episcopale è Unitas et Amor.