Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Venerdì Santo a cura di Ermes Dovico
IL COMPLEANNO

«La cultura serve al bene dell'uomo non al potere»

Il monito di monsignor Luigi Negri, vescovo di San Marino-Montefeltro, che ha festeggiato all'Università Cattolica di Milano i suoi 70 anni.

Attualità 25_11_2011
mons Negri
«Ama chi dice all’altro: “Tu non puoi morire”». La celebre frase di Gabriel Marcel l’ha pronunciata monsignor Luigi Negri. Queste parole hanno guidato tutta la sua vita: una sorta di faro, di luce nella notte. La citazione del filosofo francese è riecheggiata nell’Aula Magna dell’Università Cattolica in occasione proprio dei festeggiamenti per i 70 anni del vescovo di San Marino-Montefeltro (è nato a Milano il 26 novembre 1941), culminati nella presentazione del volume Fede e cultura, che raccoglie i suoi scritti scelti (edito da Jaca Book). L’uomo non muore, ed è pienamente sé stesso, ,«quando si pone di fronte a Dio e risponde liberamente alla sua chiamata», aveva detto monsignor Giampaolo Crepaldi, arcivescovo di Trieste, ospite dell’incontro, nel suo intervento. «Non ho mai avuto paura che la fede riducesse la dimensione della nostra umanità», ha aggiunto Negri. «Al contrario, la potenzia».

Tra i vescovi più battaglieri della Chiesa cattolica, ma anche tra i più preparati sul piano teologico e culturale, monsignor Negri è oggi il pastore di una diocesi piccola ma dal grande passato, e che si estende su due Stati sovrani, l’Italia e la repubblica di San Marino. Ordinato sacerdote il 28 giugno 1972 dal cardinale Giovanni Colombo, eletto alla sede vescovile di San Marino-Montefeltro il 17 marzo 2005 e consacrato vescovo il 7 maggio 2005 dal cardinale Dionigi Tettamanzi, il 22 maggio 2005 ha fatto il suo ingresso in diocesi nella cattedrale di Pennabilli, sede vescovile. Ha scelto come motto del suo stemma le parole “Tu, fortitudo mea”. Salde radici cristiane. Di famiglia umile e semplice, ma fortemente radicata nella fede cristiana e vivacemente impegnata sul piano ecclesiale e sociale, il giovane Luigi Negri compie regolarmente gli studi e dal 1955 al 1960 frequenta il Liceo Classico “G. Berchet” di Milano, dove ha come insegnante di religione don Luigi Giussani, che segna la sua vita e di cui fu sempre uno dei più stretti collaboratori.

Negri aderisce al movimento di Gioventù Studentesca (il nucleo storico di Comunione e Liberazione), divenendone dal 1965 al 1967 il primo presidente diocesano. Si laurea a pieni voti in filosofia all’Università Cattolica del Sacro Cuore nel giugno 1965, con il professor Gustavo Bontadini. Nell’autunno 1967 entra nel seminario diocesano di Milano. Nell’ottobre 1972, dopo l’ordinazione sacerdotale, consegue la licenza in Teologia presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. Fino all’ordinazione episcopale è stato docente di Introduzione alla Teologia e Storia della Filosofia all’Università Cattolica e membro del Consiglio Internazionale di Cl. Attualmente è membro del Comitato scientifico-tecnico per la scuola cattolica della Cei.

Forte attenzione educativa.
Sin dall’inizio del suo ministero sacerdotale, don Negri mette le sue energie a servizio dei giovani e della scuola. La sua opera educativa contribuisce alla nascita, negli anni ’70, di Comunione Liberazione nelle scuole medie superiori in Italia. Sono anni difficili, perché la nuova esperienza - fortemente identificata, cosciente della propria cultura, socialmente visibile - è osteggiata e guardata con diffidenza. Il nostro è il tempo della perdita di una «dimensione di umanità», dello smarrimento di un «patrimonio comune», di una «grammatica umana» che oggi non brillano più. Per l’arcivescovo di Trieste è questo il contesto in cui è vissuto e ha operato Negri come educatore, studioso e pastore. «In questa situazione, l’annuncio cristiano ha il compito di ricomporre la dimensione personale, familiare, sociale».

La diffusione del magistero pontificio.

Accanto a un infaticabile lavoro pastorale, rivolto soprattutto ai giovani, monsignor Negri si dedica con passione allo studio attento e alla diffusione del magistero pontificio, in particolare quello del beato Giovanni Paolo II, su cui tiene centinaia di incontri, in Italia e all’estero (Brasile, Polonia, Germania). Negli anni 1980-1985, con un gruppo di docenti universitari e alcune personalità ecclesiali, fra cui il compianto mons. Manfredini, mons. Giacomo Biffi, mons. Saldarini, mons. Moreira Neves, mons. Tomko, mons. Sepe e mons. Marra, crea un comitato promotore dei Convegni per il Magistero pontificio, che organizza dieci Convegni nelle maggiori città italiane sui punti più rilevanti del magistero di Wojtyla. Allo studio e alla diffusione della Dottrina sociale della Chiesa, messa forse troppo frettolosamente da parte nel post Concilio, Negri offre un apporto decisivo, collaborando alla costituzione di una scuola permanente di formazione, che negli anni 1986-1990 ha fatto nascere decine di scuole, a livello diocesano o parrocchiale, per lo studio e la diffusione della medesima Dottrina sociale.

Proprio nella diocesi di San Marino-Montefeltro il nuovo vescovo monsignor Negri costituisce, il 18 luglio 2005, primo atto significativo del suo episcopato, la Fondazione Internazionale Giovanni Paolo II per il Magistero Sociale della Chiesa, di cui è presidente. Autore di circa trenta volumi e quaranta saggi, monsignor Negri è convinto che «nella cultura si esprime il senso profondo dell’uomo». Questa è la grande sfida della Chiesa nel XXI secolo. «O la cultura serve il potere sull’uomo, o serve il bene dell’uomo».