La confessione è necessaria
Va’, invece, a mostrarti al sacerdote (Mc 1, 44)
In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito, la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte. (Mc 1, 40-45)
Il lebbroso era emarginato dalla società ebraica perché veniva considerato quasi un morto a causa del disfacimento anticipato della carne. Gesù ne ebbe compassione e lo guarì, ma gli ordinò di mostrarsi ad un sacerdote affinché fosse riammesso nella vita civile. Il sacerdote infatti certificava l'avvenuta guarigione. Più o meno la stessa cosa accade nel sacramento della confessione quando Gesù, che ci ha già perdonati, ci invita ad andare dal sacerdote a confessare i peccati affinché la colpa sia rimessa.