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EUROPA

La commissione Ue, finalmente. Ma non c'è equilibrio

Si terrà oggi la riunione finale dei Presidenti di Commissione e l’Ufficio di Presidenza del Parlamento europeo per prendere la decisione finale circa l’approvazione dei candidati al ruolo di Commissari europei. I raggi di sole di questi giorni non devono esser presi come annuncio di primavera. Non c’è nessun equilibrio, né si è trovata una stabile intesa politica per guidare l’Europa e sostenere la Commissione Von der Leyden, le nubi all’orizzonte non portano nulla di buono.

Esteri 21_11_2019

Si terrà oggi la riunione finale dei Presidenti di Commissione e l’Ufficio di Presidenza del Parlamento europeo per prendere la decisione finale circa l’approvazione dei candidati al ruolo di Commissari europei. Tuttavia, sin dai giorni scorsi è stata resa nota la approvazione anche dell’ultimo commissario, l’ungherese Várhelyi, decisione che era stata sospesa per ragioni squisitamente politiche la scorsa settimana.

Le risposte scritte depositate da Várhelyi circa la sua indipendenza dai governi nazionali, hanno soddisfatto i parlamentari europei. In questi giorni dunque si chiude una lunga e travagliata battaglia europea intorno alla nuova Commissione, iniziata con la bocciatura del candidato PPE Weber alla Presidenza e la nomina della tedesca Von der Leyden nell’estate scorsa e, dopo bocciature, critiche, dilazioni e concessioni.   

Il voto finale sull’intera Commissione verrà dato dalla plenaria del Parlamento Europeo il prossimo 27 Novembre, dopo di che la piena operatività inizierà il 1 Dicembre. Un sospiro di sollievo? Aspettiamo a dirlo, decisioni positive in questi giorni ne sono emerse altre a dire il vero: l’approvazione data dagli ambasciatori europei allo schema di Bilancio Pluriennale 2021-2027, rivisto profondamente dopo le minacciose e compatte dichiarazione di molti paesi, è un dato rassicurante.  

Questi sospiri di sollievo però sembrano come quell’aria pura imbottigliata che da molte regioni alpine viene venduta nel mondo: appena la apri respiri lo smog che ti circonda. È così, i buoni segnali ci sono, ma la tempesta europea, le diffidenze e le coltellate reciproche proseguono. Il nuovo bilancio taglia i finanziamenti per i rifugiati di cui si prende cura la Turchia? Ankara promette di rispedire a casa loro, cioè nei nostri paesi europei, centinaia cittadini europei partiti negli scorsi anni per trucidare a nome dell’Isis i cristiani e le altre minoranze siriane.

La Francia considera morta la Nato? Merkel e altri leaders di governo europei vogliono rafforzarla.

Parte la nuova legislatura e ottiene la fiducia il nuovo Governo in Polonia?  La Corte di Giustizia europea, accoglie gran parte delle critiche mosse dalla Commissione alla riforma giudiziaria del paese, aprendo così un altro fronte di scontro tra paesi centro europei e Bruxelles circa l’uso dello Stato di diritto come strumento politico contro governi identitari.

Von der Leyden chiede con insistenza la nomina del Commissario europeo da parte del Governo inglese? Johnson risponde per le rime che aspetterà il risultato elettorale del prossimo 12 dicembre e, in vista della Brexit di gennaio, forse nemmeno invierà un proprio commissario a Bruxelles.

Macron, dopo l’incontro con la Von der Leyden, rimane dubbioso sull’allargamento dell’Europa ai paesi dei balcani? La stragrande maggioranza degli altri paesi europei è pronta a velocizzare iter per l’adesione di Nord Macedonia e Albania.

In conclusione, i raggi di sole di questi giorni non devono esser presi come annuncio di primavera, tanto più che tutte le nostre obiezioni su taluni commissari pericolosissimi per società e valori cristiani permangono. Non c’è nessun equilibrio, né si è trovata una stabile intesa politica per guidare l’Europa e sostenere la Commissione Von der Leyden, le nubi all’orizzonte non portano nulla di buono.