La certezza della nostra fede
Non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta (Lc 21,6)
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. (Lc 21,5-11)
Alla fine dei tempi il mondo dovrà soffrire diverse e dolorose prove, e noi dovremo unirci a queste sofferenze secondo gradi diversi, come il Signore avrà disposto nella sua benevolenza, affinché ciascuno di noi possa essere salvato. Dunque per non inficiare la nostra fede o per non cadere nelle eresie dobbiamo rimanere concentrati non tanto sul come e sul quando, ma sulla certezza della nostra fede, fondata sulla roccia di Pietro, che il Signore tornerà e farà nove tutte le cose. Guarda il crocifisso per qualche minuto riflettendo sul fatto che anche tu devi offrire a Lui le tue sofferenze, piccole o grandi che siano.