La Casa di Santa Rita, la carità che nasce dalla preghiera
Un progetto per accogliere i familiari di pazienti con malattie neurodegenerative: è la Casa di Santa Rita, che sorgerà all’interno dell’Ospedale di Cascia. Il tutto parte da un’idea delle monache agostiniane e dalla costituzione di una Fondazione intitolata alla grande santa e diretta da Roger Bergonzoli. La Bussola lo ha intervistato.
Santa Rita da Cascia non è un ricordo lontano, né tantomeno un’immagine solo per santini. C’è ovviamente tutta la devozione popolare attorno a questa immensa santa che dedicò l’intera sua esistenza alle opere di carità, all’ascolto continuo del Signore, ma non è solo questo. Santa Rita e Cascia, località della bella Umbria, sono un binomio indissolubile. Proprio a Cascia, dove Rita visse quarant’anni anni come monaca agostiniana e dove morì, nel 1457, all’età di 76 anni, la comunità agostiniana - composta da 24 monache - esprime la propria vita di preghiera e consacrazione a Dio anche attraverso un costante e quotidiano servizio per il prossimo. La carità della preghiera diviene azione. Ricorda molto ciò che il filosofo francese Jacques Maritain sintetizzava in una sorta di motto: “Preghiera e azione”.
E per sostenere, in modo continuato e strutturato, i progetti solidali a beneficio dei più fragili, facendo crescere l’orizzonte dell’azione, nel 2012 le monache hanno fortemente voluto la costituzione di una fondazione: è la Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, istituzione che da dieci anni lavora per valorizzare operativamente il messaggio di carità di santa Rita. Uno dei progetti più importanti è stato quello realizzato nel 2018 a seguito del terremoto che ha coinvolto l’Umbria nel 2016: è stato, infatti, riconvertito in struttura ospedaliera un edificio del monastero che ha permesso all’Ospedale di Cascia di riprendere la sua attività dallo stop imposto dal sisma. Oggi, la Fondazione raccoglie fondi per sostenere un nuovo ambizioso progetto di accoglienza del monastero, “La Casa di Santa Rita”, per le famiglie dei malati dell’Ospedale di Cascia.
Per poter comprendere meglio questa attività di carità, La Nuova Bussola Quotidiana ha intervistato Roger Bergonzoli, direttore generale della Fondazione Santa Rita da Cascia onlus.
Dottor Bergonzoli, com’è nata l’idea di riconvertire in struttura ospedaliera uno spazio monastico?
Nel 2016, abbiamo avuto la famosa tremenda scossa di terremoto, qui in Umbria, che ha danneggiato il vecchio ospedale di Cascia. Quindi gli unici presidi ospedalieri in funzione erano quelli di Spoleto e Foligno. Le religiose agostiniane di Santa Rita avevano una vecchia casa di esercizi spirituali. E così nasce l’idea di riconvertire quel luogo in servizio sanitario per poter accogliere i malati. Ci siamo messi subito all’opera per fare tutti i lavori possibili per questa importante trasformazione. Oggi quel luogo è rimasto in parte Rsa e in parte centro di riabilitazione. Ed è stato in questo modo che ci siamo resi conto che si doveva fare qualcosa anche per le persone che accompagnano i pazienti. Stiamo parlando di persone con malattie neurodegenerative, quindi, la struttura sanitaria non può fare altro che affiancare il paziente nel suo percorso; un percorso che ha bisogno di diverso tempo.
E da questa iniziativa nasce poi il progetto “La Casa di Santa Rita”. Può spiegarci meglio qual è l’obiettivo di questo nuovo sogno?
Proprio perché pensiamo che il malato abbia bisogno dei propri affetti vicini, abbiamo pensato di creare un luogo dove i familiari possano risiedere per il periodo di tempo necessario. Molte persone vengono da centri lontani, quindi possiamo solo immaginare le spese da affrontare per trovare alloggio. Ed è proprio qui che entra in gioco la Casa di Santa Rita. In concreto, si tratta di un appartamento di 240 metri quadrati al secondo piano dell’Ospedale di Cascia. Da Natale 2021, la Fondazione Santa Rita da Cascia onlus sta raccogliendo i fondi per avviare i lavori di ristrutturazione. Così, “La Casa di Santa Rita” diventerà un posto sicuro e accogliente per tante famiglie che saranno vicine ai loro cari per tutto il periodo di cure. Ad oggi, grazie alle donazioni di tanti, è stato raggiunto il primo obiettivo: siamo a circa metà della somma necessaria, ma siamo fiduciosi che con la festa di Santa Rita riusciremo a portare a termine l’obiettivo.
Com’è possibile per un fedele aiutare questo progetto?
Abbiamo realizzato un sito Internet (https://devoti.santaritadacascia.org/22maggio/) dove sarà possibile partecipare - almeno virtualmente - alla bellissima festa di Santa Rita e dove sarà possibile donare. Ognuno può donare qualcosa per poter partecipare anche lui a questo progetto. Vorremmo tanto che le rose, tante rose, possano sbocciare ai piedi della santa di Cascia.