Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Guido Maria Conforti a cura di Ermes Dovico
Cristiani Perseguitati
a cura di Anna Bono
Islam

Istanbul ha un nuovo vicario apostolico

Papa Francesco ha nominato padre Massimiliano Palinuro che verrà ordinato in Italia il 7 dicembre e il 18 dicembre prenderà servizio nella cattedrale dello Spirito Santo

 

 

Massimiliano Palinuro, sacerdote fidei donum e finora parroco di Trebisonda, il 14 settembre è stato nominato da papa Francesco vicario apostolico di Istanbul. Succede a monsignor Ruben Tierrablanca Gonzalez, morto di Covid-19 nove mesi fa. La sua ordinazione è prevista il 7 dicembre e il 18 dicembre farà ingresso nella cattedrale dello Spirito Santo di Istanbul. Secondo l’ultimo censimento che risale al 2017, il vicariato apostolico di Istanbul conta quasi 16.000 fedeli e il suo territorio è suddiviso in 12 parrocchie. La sua giurisdizione si estende ai cattolici di rito latino residenti della Turchia europea e in alcune province dell’Anatolia nord-occidentale. In Turchia i cristiani sono una piccolissima minoranza. Circa il 99,98 per cento della popolazione è musulmana. Il paese è classificato 25° nell’elenco 2021 di Open Doors dei paesi in cui i cristiani sono più perseguitati. Il nazionalismo religioso è molto forte e in crescita. Lascia poco spazio alle minoranze religiose. I cristiani devono fare molta attenzione a condividere con altri la loro fede perché questo può suscitare sospetti e reazioni avverse. Convertirsi al Cristianesimo non è illegale, ma i convertiti è probabile che subiscano pressioni e difficoltà da parte delle famiglie e delle loro comunità. In tale contesto, la vocazione della Chiesa – sostiene monsignor Palinuro, intervistato dall’agenzia di stampa AsiaNews – è “mantenere vivo e presente Cristo nell’eucarestia. È possibile testimoniare il Vangelo con le opere, ma è più difficile annunciarlo con la parola, forse lo si può sussurrare”. La speranza, prosegue “dare un volto sempre più turco e locale a una realtà ecclesiastica in cui ancora oggi è predominante la presenza degli stranieri, soprattutto missionari, e la lingua locale è poco usata. Quest’anno un giovane turco inizia il primo anno di seminario, speriamo possa essere il primo seme che porterà a germogliare la Chiesa locale”.