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IL CASO

"In Quaresima donate per il diritto all'aborto": nuova campagna blasfema

Nel Regno Unito, un network abortista legato a Marie Stopes International sta conducendo una campagna raccolta fondi che invita i cristiani a sostenere il diritto all'aborto e condannare le associazioni di fedeli che si ritrovano fuori dalle cliniche abortiste a pregare. "A Pasqua le donne abortiste risorgeranno", è uno degli slogan blasfemi della campagna, che va di pari passo con le iniziative legislative per vietare le preghiere per la vita.
- IN SPAGNA VIETATE LE PREGHIERE PRO LIFE, di Maria Garcia

Vita e bioetica 11_04_2022

Dopo la blasfemia contro il Natale, Maria e la Sacra Famiglia, descritta da La Bussola, ora siamo al dispregio della Quaresima e della Pasqua. Questa è l’Europa di oggi, terra in cui si è passati dal vivere ‘come se Dio non esistesse’ a una landa disperata dove l’insulto al Figlio di Dio è diventato il nuovo marchio del progresso.  La vicenda è presto descritta, accade a Londra ma si riverbera ovunque. Si tratta della campagna di raccolta fondi: “Donate to abortion rights for lent”, ovvero "In Quaresima Donate per il diritto all’aborto".

Un appello alle ‘donazioni quaresimali e pasquali’ del network ‘Abortion Rights, parte integrante della multinazionale abortista MSI (Marie Stopes International). Questo il messaggio che viene promosso sui social media  dall’inizio della Quaresima :”La Quaresima è un tempo di contemplazione, non di molestare le donne e le persone incinte fuori dalle cliniche. Costringere le persone a rimanere incinte quando non vogliono esserlo non è molto cristiano. Fai una donazione a ‘Abortion Rights’ durante la Quaresima, se puoi”. La campagna di donazioni terminerà a Pasqua.

Una delle immagini della ‘campagna pasquale’ è altrettanto significativa (vedi foto sotto): una donna in t-shirt con le dita in segno di vittoria, un braccialetto con la scritta ‘credi alle donne’ (trust women), aurea da santa, occhiali scuri e una maglietta con la scritta ‘scegli’ (choice). Il messaggio è esplicito: ‘Dona a favore dell’aborto durante la quaresima, a Pasqua le donne abortiste a cui devi credere, risorgeranno’. Parte integrante dell'appello, è l’accusa rivolta ai volontari che offrono sostegno alle donne che affrontano gravidanze non pianificate fuori dalle cliniche abortive, colpevoli di "costringere le persone a rimanere incinte quando non vogliono".

A corollario di questa stravagante, quanto minacciosa affermazione, si bollano i gruppi di preghiera fuori dalle cliniche come "non essere molto cristiani". Riassumiamo: la nuova Quaresima è quella che sostiene l’aborto, le donne abortiste risorgeranno a Pasqua e dunque chi prega Gesù e Maria affinché le donne scelgano la vita del concepito, non è cristiano. La Quaresima è un periodo di preparazione dei cristiani alla Santa Pasqua di Resurrezione, settimane nelle quali, oltre al digiuno, preghiera e penitenza, ci si esercita in maniera privilegiata nelle opere di carità. Ebbene ‘Abortion Rights’ si spinge ad accusare anche i giovani ed adulti che partecipano alla tradizionale iniziativa di ‘40 Days For Life’, che organizza campagne di preghiera durante la Quaresima, offrendo anche sostegno alle donne che desiderino superare le difficoltà ed accogliere il dono del proprio figlio. Chi prega il Dio della Vita fa del male, il bene è sostenere la Morte degli innocenti.

Non a caso, in tutto il Regno Unito si stanno discutendo leggi che vietino, come già recentemente approvato in Irlanda del Nord, la preghiera nelle aree circostanti le cliniche abortive e facciano delle cliniche abortive delle vere e proprie aziende privilegiate, con propri perimetri di sicurezza che vadano ben oltre le proprie proprietà.

La portavoce di ‘Right To Life’, importante gruppo pro vita del Regno Unito,  Catherine Robinson, ha commentato gli attacchi contro i volontari pro life e la Quaresima con parole molto dure: “Abortion Rights’ fa campagna per l'aborto fino alla nascita e la legalizzazione dell'aborto selettivo del sesso, posizioni ripugnanti che non hanno posto in una società moderna e compassionevole", eppure non solo si permette di minacciare i volontari pacifici di ‘40 Days for Life’, ma sta promuovendo durante la Quaresima una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi per l’aborto.

Tanto è vero l’intento blafemo delle iniziative promosse dalla multinazionale abortista che l’ultimo venerdì di Quaresima, l’8 Aprile scorso, lo stesso network ha organizzato un incontro davanti all’Ambasciata polacca di Londra, in contemporanea svoltosi in moltissime capitali europee e promosso da ‘Amnesty International’, ormai parte attiva delle multinazionali abortiste, per sostenere la militante abortista polacca Justyna Wydrzyńska che si vedrà giudicata a Varsavia per violazione delle leggi nazionali che proteggono la vita del bimbo concepito.   

Proprio Amnesty International, insieme a una miriade di gruppi abortisti, tutti finanziati da IPPF, MSI e Center for Reproductive Rights,  aveva pubblicato ad inizio della Quaresima, domenica 13 marzo, un appello urgente a tutti i governi di confine con il territorio ucraino, affinché venissero “garantiti i diritti riproduttivi, incluso l’aborto libero, senza alcun limite e sicuro”, come richiesto dall’OMS, a tutte le donne rifugiate che scappavano dalle bombe e devastazioni.

Pasqua macchiata dalla blasfemia degli abortisti e dalla loro brama di sangue innocente. Nè più ne meno di ciò che accadde a Gerusalemme con Gesù: scherni, accuse infondate, risa, sputi, urla blasfeme e la pretesa di sacrificare un innocente o, come accade oggi in Occidente, milioni di innocenti, divenuti capri espiatori delle nostre follie neopagane.