In India 158 episodi di violenza contro i cristiani dall’inizio dell’anno
Preoccupa l’aumento dei casi di violenza, spesso rivolta contro gruppi di fedeli inermi riuniti in preghiera, così come l’inerzia crescente della polizia che rifiuta di registrare le denunce
Nei primi sei mesi del 2019 in India sono stati denunciati 158 episodi di violenza contro i cristiani in 23 stati della federazione. Lo rivela lo United Christian Forum, Ucf, una organizzazione ha istituito una linea telefonica, ‘Helpline’, per ricevere denunce di casi di violenza e prestare assistenza alle vittime. 130 denunce pervenute riguardano attacchi, intimidazioni e minacce da parte di gruppi di indù radicali che hanno picchiato e malmenato dei fedeli riuniti in preghiera. “Il modus operandi seguito in tutti questi episodi – spiega il Forum – è sempre lo stesso: una folla accompagnata dalla polizia irrompe durante la preghiera urlando slogan, picchiando i fedeli, inclusi donne e bambini. Quindi i Pastori vengono arrestati o detenuti dalla polizia con la falsa accusa di conversioni fraudolente. I casi sono ora talmente diffusi che nessuno ha tempo di condannarli”. Il maggior numero di violenze si è verificato nell’Uttar Pradesh, con 32 episodi denunciati, seguito dal Tamil Nadu, con 31 incidenti. L’Ucf sottolinea il costante aumento della violenza a partire dal 2014, l’anno in cui le elezioni sono state vinte dal partito nazionalista indù del premier Narendra Modi (dal 2019 al secondo mandato). Con un comunicato, l’Ucf denuncia che “la violenza impunita è diventata una norma nel paese in cui nessun partito politico ha preso una posizione forte contro tali atti di intimidazione verso le minoranze religiose”. Inoltre l’Ucf rileva come una “tendenza inquietante” il rifiuto della polizia di registrare le denunce: solo 24 incidenti su 158 sono stati registrati. L’inazione della polizia è particolarmente frequente in 11 stati governati da partiti laici e in 12 governati da partiti induisti.