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ABUSO DI STATO

In carcere per il "no" agli ormoni dati alla figlia

Hoogland è stato arrestato in Canada per non aver smesso di denunciare il sistema che ha portato la figlia a convincersi di dover apparire maschio. E ha mostrato come lotta un padre: “Se tra 5 o 10 anni mia figlia mi chiedesse 'perché nessuno di voi ha fatto nulla per fermare tutto?', le dirò che ho fatto tutto quello che potevo e, anche quando non c’era altro da fare, che ho continuato per gli altri genitori".

Editoriali 20_03_2021

Nell’aprile 2019 Robert Hoogland fu accusato di "violenza familiare" per essersi opposto all’utilizzo di testosterone da parte della figlia minorenne, decisa a fingere di essere un maschio.

La ragazzina ebbe diversi problemi legati anche al divorzio dei genitori che, spiegò il padre denunciando la somministrazione di ormoni ai minorenni, vennero tutti attribuiti alla disforia di genere. Così, quando la figlia era in seconda media, la scuola, senza informare né la madre né il padre, cominciò a chiamarla con un nome maschile su consiglio dello psicologo Wallace Wong, noto attivista Lgbt.

Come mai? In Canada ormai anche la legge considera i genitori come potenziali nemici della "libertà" dei figli, quando questa fosse in linea con l’ideologia della maggioranza non condivisa da loro. Per cui se la famiglia vìola la "libertà" sessuale o religiosa dei figli può essere segnalata ai servizi sociali. E’ chiaro che in questo modo a decidere per i piccoli, non sono davvero loro, non essendo ancora in grado di comprendere la conseguenza di determinate decisioni, ma lo Stato. Le leggi invece avevano sempre dato questo potere decisionale alla famiglia, ritenendola, secondo il diritto naturale, più facilmente spinta ad agire per il bene del figlio e non di altri interessi.

Così oggi, che si tende a ritenere una minaccia il genitore che non si allinei al pensiero dominante (che ha appunto preso il posto giuridico della legge naturale), si può addirittura arrivare all’arresto di un papà che denuncia una violenza come quella della somministrazione al figlio degli ormoni incrociati, pur messa in dubbio da sempre più scienziati, medici, giudici e perfino adulti pentiti (vedi quiqui quiqui e qui).

E’ così che la Corte Suprema della Columbia Britannica (Canada), in accordo con la madre della minorenne ed ex moglie dell’uomo, aveva dato il via libera all’uso del testosterone. Il giudice Francesca Marzani aveva poi definito violento l’atto paterno di “rivolgersi a lui (la ragazzina, ndr) con il suo nome di nascita, riferirsi a lui come a una ragazza o con pronomi femminili (sia a lui direttamente che a terzi), o di tentare di convincerlo ad abbandonare il trattamento per la disforia di genere". Poi Marzani aveva imposto all’uomo di tacere sulla vicenda e di non parlarne con i media.

Questa settimana il Post Millennial ha dato notizia dell’arresto di Hoogland, avvenuto martedì scorso proprio per aver rivelato il suo nome al pubblico e per aver mostrato il suo volto ai media. L’uomo, infatti, aveva continuato a parlare nonostante il divieto, come spiegò al The Federalist all’inizio del 2020, dicendosi pronto anche al carcere: "Qualunque cosa mi accadesse non sarebbe nulla rispetto a quello che è già successo a mia figlia”. La ragazzina infatti dovrà radersi il volto a vita, non potrà più avere una voce femminile né avere figli.

Hoogland ha continuato mostrando a cosa dovrebbe essere disposto un padre pur di difendere i propri figli: “Ipotizziamo che tra 5 o 10 anni mia figlia stia attraversando un processo di "detransizione" (di volontà di tornare a vivere in accordo al proprio sesso, ndr) e si rivolgesse a me dicendomi, così: ‘Mamma o papà, perché nessuno di voi ha fatto nulla per fermare tutto questo?'...quando mia figlia mi chiederà questo le dirò: ‘Ho fatto tutto quello che potevo, non c’era altro di più che avrei potuto fare e, anche quando non c’era altro che potevo fare, ho continuato comunque perché non volevo che altri genitori passassero quello che ho passato io” e poi perché “le persone devono alzarsi in piedi e comprendere che stanno sterilizzando i nostri figli, di fatto li stanno mutilando. E’ un abuso sostenuto dallo Stato”.

Non sappiamo se Hoogland sia un credente, non sappiamo se abbia pregato o se sia sostenuto dalla forza della fede. Ma certamente è avendo fatto tutto quanto ha fatto questo padre che si può affidare una battaglia a Dio e chiedere e sperare che, nonostante l’irreversibile, la vinca Lui.