In Afghanistan va in scena l'alleanza fra Cina e islam
Da marzo si sta dibattendo sull’ipotesi che, in Afghanistan, agli americani stiano subentrando i cinesi, nella veste di addestratori delle forze locali. Anche se questa notizia, in particolare, non è confermata, l'alleanza fra il regime ateo cinese e quello islamico talebano è pubblica da mesi. Alleanza inedita che apre nuovi pericoli per noi.
Da marzo si sta dibattendo sull’ipotesi che, in Afghanistan, agli americani stiano subentrando i cinesi, nella veste di addestratori delle forze locali. In particolar modo la notizia, non ancora confermata, riguarda la presenza di forze cinesi a Bagram, in quella che era la più grande base aerea statunitense nel Paese. E il ruolo dell’esercito di Pechino sarebbe quello di addestrare i combattenti della Rete Haqqani.
Se ne è parlato in questa rivista americana specializzata in notizie di intelligence e la questione è stata poi rilanciata più volte (come su Salaam Times e poi su Bitter Winter). Ne ha parlato anche l’ex vicepresidente afgano, Amrullah Saleh, con un tweet del 22 aprile scorso, in cui afferma che da “più di una fonte” risulterebbe la presenza di “forze straniere”, senza specificare la loro nazionalità. La notizia si è arricchita con l’ipotesi che, assieme ai cinesi, vi siano anche addestratori dei servizi segreti pachistani e della Guardia Rivoluzionaria iraniana. Insomma, una sorta di internazionale asiatica, accomunata dall’odio per l’Occidente. Perché, per il resto, c’è poco altro in comune fra la Repubblica Islamica sciita iraniana, la democrazia autoritaria sunnita pakistana e il regime ateo comunista cinese.
Parrebbe l’introduzione di un film di 007, ma la notizia, anche se non ancora del tutto confermata, ha solide basi ed è assolutamente plausibile. Ed è proprio questo il problema. Ritirandosi dall’Afghanistan, gli americani hanno aperto un vuoto che può essere colmato da tutti i nemici giurati dell’Occidente, con la protezione locale dei Talebani.
La Rete Haqqani, entrata nella lista nera delle organizzazioni terroristiche degli Usa dal 2012, è un gruppo terroristico che prende il nome dal potente clan pashtun degli Haqqani, radicato nel Sudest dell’Afghanistan. Specializzato in attentati suicidi, ha combattuto contro il contingente internazionale, alleandosi (secondo gli esperti di terrorismo) sia con Al Qaeda che con l’Isis locale (Stato Islamico del Khorasan). Dopo la precipitosa ritirata americana e la conquista del potere da parte dei Talebani, gli Haqqani hanno ottenuto il compito di mantenere l’ordine a Kabul e il Ministero degli Interni, assegnato al Sirajuddin Haqqani.
Il rapporto fra il regime di Pechino e i Talebani non è affatto un mistero. Nei giorni precedenti la conquista di Kabul, una delegazione di Talebani era stata ricevuta in Cina dal ministro degli Esteri Wang Yi. In marzo, questi ha ricambiato la visita recandosi a Kabul. Al tempo stesso, la Cina sta investendo molto anche nel Pakistan, non solo nella Nuova Via della Seta (di cui è un punto di passaggio), ma in armamenti. Meno nota, ma sempre più intensa, è anche la collaborazione fra la Cina e l’Iran, con una cooperazione militare sempre più stretta.
Insomma che militari cinesi stiano addestrando gli Haqqani a Bagram, assieme a specialisti pakistani e iraniani non è una notizia assurda. In Asia sta formandosi un’alleanza inedita che sfonda le interpretazioni dogmatiche, come quelle secondo cui sciiti e sunniti non possono cooperare, o che la Cina e il mondo islamico non possano essere amici. Sono luoghi comuni da sfatare. I cinesi perseguitano i musulmani (uiguri, soprattutto) nello Xinjiang. Attualmente, il regime comunista di Pechino è il maggior persecutore di musulmani nel mondo. Ma i Paesi musulmani, sia sunniti che sciiti, non lo considerano un problema esistenziale. Fra i primi accordi Cina-Talebani, oltre all’aiuto economico indispensabile per la sopravvivenza dell’Afghanistan, vi è la promessa che l’Afghanistan non diventi retrovia di gruppi armati uiguri, a cui potrebbe aggiungersi la deportazione degli uiguri nella Repubblica Popolare. Regimi totalitari cooperano fra loro nel nome della sicurezza interna. E nel prossimo futuro, non solo per quello.
Uno dei problemi che l’Occidente dovrà affrontare nei prossimi anni, in Asia, infatti, sarà proprio questa inedita alleanza di comunisti e islamici (sia sciiti che sunniti). E l’Afghanistan, ormai “buco nero” sulla mappa politica, potrebbe tornare a covare nuove minacce terroristiche per noi.