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LA FESTA

Immacolata Concezione, un dogma scomodo

Proclamato l'8 dicembre 1854 dal beato papa Pio IX cui sono accaduti per l'occasione due fenomeni inspiegabili, questo dogma ci mette davanti agli occhi il mistero del peccato originale. Esattamente ciò che la cultura contemporanea vuole negare, affermando invece l'idea di un uomo che basta a se stesso. Risultato: guerre, lager e gulag.

Ecclesia 08_12_2014
Immacolata Concezione - Zurbaran

Zurbaran - Immacolata Concezione

«La beatissima Vergine Maria, sin dal primo istante del concepimento, per singolare grazia e privilegio di Dio e in vista dei meriti di Gesù Cristo, fu preservata immune da ogni macchia di peccato originale». Questo in estrema sintesi il dogma della Immacolata Concezione, proclamato dal beato Papa Pio IX con la bolla pontificia "Ineffabilis Deus" l'8 dicembre 1854.

Nell'Angelus dell'8 dicembre 2013 Papa Francesco riprende la definizione del dogma, spiegandone il significato: «Su di Lei, quella ragazza di quel paesino lontano, su di Lei si è posato lo sguardo del Signore, che l'ha prescelta per essere la Madre del suo Figlio. In vista di questa maternità, Maria è stata preservata dal peccato originale, cioè da quella frattura nella comunione con Dio, con gli altri e con il creato che ferisce in profondità ogni essere umano. Ma questa frattura», prosegue Bergoglio, «è stata sanata in anticipo nella Madre di Colui che è venuto a liberarci dalla schiavitù del peccato». La Vergine non poteva essere segnata dal peccato dei progenitori: solo una creatura concepita pura e senza macchia avrebbe potuto accogliere nel suo grembo il corpo di Cristo.

Torniamo all'8 dicembre 1854. Quella mattina, nella basilica di San Pietro gremita di fedeli, al momento della lettura della bolla Pio IX è investito da un fascio di luce proveniente dall'alto. Fenomeno inspiegabile, perché in nessun periodo dell'anno, e tanto meno all'inizio della stagione invernale, da nessuna finestra della basilica vaticana un raggio di luce poteva raggiungere l'abside dove si trovava il Papa. Una sorta di "approvazione" celeste? L'auspicio di un più lieto avvenire nella vita tormentata della Chiesa, in quegli anni duramente attaccata da massoni e anticlericali? Chissà.

Pochi mesi dopo, il 12 aprile 1855, un altro episodio misterioso. Lo stesso Pio IX è in visita al Collegio di "Propaganda Fide", in via Nomentana. All'improvviso il pavimento sprofonda. Ci ha messo lo zampino il diavolo in persona? L'ultimo Papa re mostra una sorprendente lucidità e, nel preciso istante del crollo grida: «Vergine Immacolata, aiutaci!». Tutti rimangono miracolosamente illesi. Per oltre un secolo, in quel Collegio, è rimasta in vigore l'usanza per gli alunni, al momento di sciogliere le fila, di ripetere la bellissima invocazione: «Vergine Immacolata, aiutaci!». Aneddoti che profumano di soprannaturale e forse poco conosciuti. Pochi sanno anche che questa verità di fede si affermava, letteralmente a furor di popolo, dopo secoli di feroci dispute teologiche, ma anche di profonda devozione nei cuori più semplici.

Innanzitutto occorre sfatare un equivoco, un fraintendimento purtroppo assai diffuso anche tra i cattolici: l'erronea confusione fra maternità verginale di Maria e appunto il suo immacolato concepimento. Sono due misteri diversi: il primo si riferisce alla perpetua verginità della Madonna, prima durante e dopo il parto divino. Il secondo invece fa riferimento al fatto che Maria, fin dal primissimo istante del suo concepimento (i genitori erano Anna e Gioacchino) fu preservata dal peccato originale. Il dubbio che ha tormentato anche grandi Santi, come San Bernardo, che pure ha cantato in modo splendido le lodi di Maria, è che la proclamazione del concepimento immacolato di Maria potesse in qualche modo adombrare la portata salvifica universale di Cristo, valida per tutte le creature. Pio IX ha messo tutti d'accordo, invitando i fedeli a considerare l'immacolata concezione uno speciale privilegio di Dio verso Maria.

L'Immacolata Comcezione si è rivelata subito un dogma scomodo, e lo è tuttora, perché ci mette davanti agli occhi un fatto, un'evidenza che la modernità e la cultura contemporanea ha sempre rigettato: il mistero del peccato originale. Da Rousseau in poi l'uomo ha la pretesa di bastare a se stesso e di considerarsi immune da colpe che, semmai, vengono individuate nelle "strutture sociali", all'occorrenza da abbattere anche con la violenza. Ma così facendo, lungi dall'arrivare a edificare il paradiso in terra, si fabbricano i lager e i gulag, oppure si distruggono le fondamenta della convivenza civile, con le ideologie nichiliste oggi in voga. L'uomo diventa carnefice di se stesso.

Invece nasciamo con il peccato originale, siamo carichi di peccato. Ma attraverso l'Immacolata, che ci conduce all'amore di Cristo, possiamo diventare come il Padre ci ha pensati e ci ha voluti dall'eternità: suoi Figli. Ancora Papa Francesco: «Anche noi, da sempre, siamo stati scelti da Dio per vivere una vita santa, libera dal peccato» (Angelus, 8 dicembre 2013).