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L'ANTIDOTO

Il villaggio dei santi

A Zhujiahe durante la rivolta dei Boxers, furono trucidati oltre tremila cristiani cinesi.

Cultura 17_03_2012
boxers
E' così chiamato Zhujiahe, in diocesi di Kinghsien, nello Jingxian, a 250 chilometri a sud di Pechino. Qui, durante la rivolta dei Boxers, furono trucidati oltre tremila cristiani cinesi.

Tutto iniziò nel 1899, quando l’imperatrice Ci Yi lasciò mano libera ai movimenti xenofobi, il più violento dei quali era la setta politico-religiosa Yihetuan, «pugni di giustizia», che gli inglesi tradussero con Boxers, pugilatori. L’impero inglese, in effetti, costringendo la Cina (a mano armata) ad acquistare l’oppio importato dalle sue navi (c.d. guerre dell’oppio), aveva posto le basi per una discutibile tutela commerciale da parte delle potenze occidentali (Stati Uniti, ma anche Giappone, compresi) che sfociò in insurrezioni nazionalistiche. L’imperatrice si impegnava ufficialmente a reprimere queste ultime, ma in realtà se ne serviva come mezzo di pressione sugli stranieri. Intanto, ne facevano le spese i missionari e i cristiani, la cui religione era vista come un lavaggio del cervello per i cinesi, un modo per far loro accettare il colonialismo.

Furono circa trentamila, tra missionari e indigeni, i cristiani che persero la vita per mano dei Boxers. La cui furia montò sistematicamente fino al 21 aprile del 1900, quando un esercito di fanatici arrivò ad assediare il quartiere delle Legazioni estere a Pechino. L’ambasciatore tedesco venne assassinato e molti dei militari di guardia alle ambasciate furono uccisi. Ma il personale straniero riuscì a resistere per quasi due mesi, fino a quando non arrivò il corpo di spedizione congiunto (c’era anche un distaccamento italiano) che liberò le Legazioni e represse la rivolta. Dall’episodio è stato tratto un famoso film, Cinquantacinque giorni a Pechino, con Ava Gardner, David Niven e, soprattutto, l’antiabortista Charlton Heston. Nel 2000 il beato Giovanni Paolo II canonizzò 120 martiri cinesi, tra i quali donne e bambini (33 erano missionari europei), incurante delle proteste del regime comunista. Cinque di loro appartenevano al Villaggio dei Santi.