L'APERITIVO
Il vangelo politicamente corretto
Il politicamente corretto è insidioso, perché altro non è che un cristianesimo mutilato e stravolto, riletto da chi pensa di risolvere il male nascondendolo sotto l'eufamismo ipocrita...
A TAVOLA
04_01_2011
Qualche anno fa, provai a riassumere il Vangelo nell’idioma imposto minacciosamente dal Ministero orwelliano per il Linguaggio Non Discriminante .
Vediamo: «In quel tempo, Gesù guarì un diversamente dotato, un altrimenti abile, alcuni non udenti e non vedenti, oltre ad affetti da difficoltà motorie. Poi impose le mani a un hanseniano e a un portatore di morbo Down e ad alcuni disadattati socio-mentali. Riportò alla salute infermi terminali e consolò diversi svantaggiati. A quella vista, un gruppo di addetti alle attività ittiche e di collaboratrici domestiche decise di unirsi a lui. Non mancavano, tra loro, anche operatori ecologici e paramedici. Tutti, rispettosi del diverso orientamento sessuale dell'altro e della diversa etnia. Insieme, privilegiarono le problematiche degli appartenenti all’area della emarginazione e del disagio sociale».
Il “politicamente corretto” ( di cui questo è un piccolo saggio della lingua ) è insidioso per i credenti – non caso anche cattolici in buona fede vi cascano - perché altro non è che un cristianesimo mutilato e stravolto, riletto da chi pensa di risolvere il male del mondo nascondendolo sotto l’eufemismo ipocrita.
Se il diavolo è “la scimmia di Dio”, lo è anche questa, che è oggi l'ideologia egemone. Ma il lavorio del Grande Fratello Corretto non si ferma mai. Ecco alcune new entries: per esorcizzare la vecchiaia, da molto tempo il “vecchio” era divenuto “anziano”, poi “senior”. Ora, vedo che, stando alle direttive del Ministero per la Non Discriminazione, di un novantenne si deve dire “di età importante”. E “di peso importante” deve sostituire il “grasso” o, peggio, “obeso”.
“Zingari”, si sa, è bandito. Si è provato con “rom”, ma i romeni hanno protestato. Dunque, si dica sempre e solo “migranti”. Ma proprio in questi giorni ho appreso l’ultimo eufemismo: soprattutto per treni ed aerei, strike, sciopero, è troppo forte, può essere offensivo per lavoratori e viaggiatori. Dunque, si dica sempre e solo: industrial action, “azione industriale”.
E chi crede che scherzi, guardi il tabellone delle partenze di stazioni ed aeroporti europei e americani in giorni di astensione dal lavoro. In questo modo, grande sollievo è previsto per chi voleva viaggiare e invece rimane a piedi.