È l'unico settore che non conosce flessione. Verso santuari e luoghi di fede si muovono ogni anno oltre 300 milioni di pellegrini.

Il turismo religioso rappresenta il 30% dell'intero movimento turistico mondiale, che nel 2011 ha superato per la prima volta la soglia del miliardo di persone. È la cifra fornita nel corso del convegno “Arte, fede, ambiente”, svoltosi recentemente presso il Santuario di San Francesco di Paola, in Calabria, sotto il vessillo di “Aurea – Borsa del Turismo Religioso e delle Aree protette” e con il patrocinio della CEI.
Almeno 300 milioni di turisti religiosi dunque si muovono ogni anno verso santuari e luoghi sacri, un movimento enorme che richiede dunque una messa a fuoco. Che cosa si deve intendere infatti per turismo religioso? Quali sono le caratteristiche che lo differenziano dal turismo comunemente inteso?
In primo luogo – secondo mons. Antonio Staglianò, vescovo di Noto e membro della commissione episcopale “Cultura e comunicazioni sociali”– è necessario prestare attenzione ai termini utilizzati. Nel momento in cui si parla di turismo religioso, infatti, implicitamente si ammette che l’aggettivo “sostantivi il sostantivo”, altrimenti si sarebbe di fronte al turismo comunemente inteso, ossia vacanziero e commerciale.
Per quanto riguarda l’ambito italiano, al vertice della classifica dei luoghi di fede più visitati si colloca la Basilica di San Pietro, la quale accoglie ogni anno ben sette milioni di pellegrini. A seguire, troviamo la località di San Giovanni Rotondo, con i suoi sei milioni di fedeli; la città di Assisi, che ospita cinque milioni e mezzo di pellegrini; la Madonna di Loreto, la quale attira ben quattro milioni e mezzo di devoti; ed, infine, Pompei, che si attesta su quattro milioni e duecentomila visite annuali.
Numericamente rilevante – in quanto superiore ai quattro milioni di unità – risulta essere anche il numero di credenti che si reca annualmente a Medjugorje. Riguardo a tale meta turistica, tuttavia, è doveroso evidenziare come la Santa Sede non si sia ancora espressa in merito, in quanto le apparizioni della Madonna, che hanno luogo oramai da trent’anni, non sono ancora cessate.
Dai dati raccolti risulta inoltre che nel 37% dei casi la gente fa un pellegrinaggio “per stare in compagnia” e che ben 73% delle persone che partecipano a questi viaggi si definisce “serena”.
Inoltre, l’11 ottobre è cominciato l’“Anno della Fede”, proclamato da papa Benedetto XVI, evento che dovrebbe dare un'ulteriore spinta a questo movimento. L'Anno della Fede è infatti un invito rivolto ad ognuno a “mettersi in cammino”: sia in senso metaforico, ossia riscoprendo o approfondendo il senso del sacro insito nel cuore di ogni uomo; sia in senso concreto, organizzando un viaggio atto a riscoprire le nostre radici cristiane.