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LA LETTERA

Il terrorismo islamico e il nichilismo dell’Occidente

Qualche considerazione dopo i fatti di Parigi. Vorrei, innanzi tutto, chiarire che non mi sembra corretto affermare che questi violenti terroristi non hanno nulla a che fare con l’Islam. Hanno, e come, a che fare. Ma occorre pure constatare che la maggioranza degli occidentali non crede più in niente, è sostanzialmente nichilista.

La Torre Eiffel illuminata con i colori francesi

Caro direttore,

noi cristiani non dobbiamo cessare di pregare per le vittime della violenza, per capire il senso di tante stragi e per chiedere che la ragione ritorni tra gli uomini. E dobbiamo anche stare di fronte alla realtà vera e non quella sognata, affinché il nostro giudizio aiuti a costruire una civiltà diversa da quella che ci si sta prospettando. Vorrei comunicarti qualche pensiero, cercando, appunto, di non distrarmi dalla realtà, anche se scomoda.

Per quanto riguarda il versante islamico, vorrei, innanzi tutto, chiarire che non mi sembra corretto affermare che questi violenti terroristi non hanno nulla a che fare con l’Islam. Hanno, e come, a che fare con l’Islam: hanno ammazzato nel nome del loro Dio e nel Mali hanno risparmiato le persone che conoscevano il Corano. Vengono da Paesi e tradizioni a cultura esclusivamente islamica, sono finanziati da Islamici. E se sono europei, si tratta di persone convertite all’Islam. Saranno degli islamici cattivi, ma sono islamici e non si rende un servizio alla verità dicendo il contrario. Saranno anche una minoranza, ma minoranza islamica. Sotto questo profilo, i cattolici mi sembrano più corretti: San Giovanni Paolo II e papa Francesco hanno ammesso gli errori dei cristiani, senza nascondersi dietro l’alibi che chi ha sbagliato non era cristiano e per questo hanno potuto chiedere perdono e quindi correggere il proprio popolo. 

Per correggere, occorre innanzi tuto ammettere l’errore. Se gli iman non ammettono che questi terroristi appartengono al loro popolo, non ci sarà possibilità di una reale correzione. É chiaro che è più facile prendere le distanze dagli assassini dicendo che non hanno nulla a che fare con noi, ma è anche troppo più comodo e non contribuisce a trovare vere soluzioni. Anche perché tali prese di distanza avvengono solo in occasioni di episodi particolarmente gravi, ma non nella vita quotidiana, come dimostrano i munsulmani c.d. “moderati”, con il loro assordante silenzio. E con la sistematica violazione della libertà di religione nei loro Paesi. L’Arabia Saudita ha fatto costruire con i propri soldi la moschea di Roma, ma sulla sua terra non è permesso nemmeno portare una croce al collo e tanto meno è possibile costruire chiese. Fino a quando questa elementare libertà non verrà garantita in quei Paesi, è inutile sperare che vengano educati giovani islamici non integralisti.

Sul versante occidentale, sentiamo ripetere, in questi giorni, alcuni ritornelli tipo «dobbiamo salvare i nostri valori», «dobbiamo evitare che venga cambiata la nostra vita normale». Capisco. Ma mi chiedo: quali valori? Quale vita? Dobbiamo dirci, con molto realismo, che la maggioranza degli occidentali non crede più in niente, è sostanzialmente nichilista, è schiava della dittatura del relativismo, che ha fatto fuori ogni valore ed ha reso banale la nostra vita. L’Hollande giustamente indignato in queste ore è quello stesso che ha vietato la libertà di espressione dentro le proprie scuole e che in nome della laicité emargina ogni espressione della più nobile tradizione della storia francese.

Ed allora quali valori e quale libertà? Quella di andare al bar? Non ha niente altro da dire l’Occidente? L’Occidente che vive ormai solo di idolatrie costruite intorno al denaro, al sesso, alla carriera, all’arbitrio. L’Occidente, avendo rinnegato Dio e tutto ciò che da Lui deriva, ha perso ogni identità e ciò gli impedisce sia di difendere con serietà i propri “valori” sia di intavolare un vero e virile dialogo con le posizioni più intelligenti e aperte dell’Islam. L’Occidente si è fatto possedere da un inguaribile complesso di colpa,che lo paralizza. Avendo abbandonato il cristianesimo, l’Occidente non riesce più ad ammettere e confessare i propri errori e ciò lo rende incapace e confuso. É stato più facile rifugiarsi in un buonismo banale, con il quale pensa inutilmente di lavarsi la coscienza. 

Nell’Islam domina una fede senza ragione; in Occidente dilaga una sedicente ragione senza fede. Paradossalmente questa drammatica situazione li rende ugualmente cinici, dispotici   e nichilisti. Del resto, solo il cristianesimo è capace di mettere insieme fede e ragione.