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TESTIMONI

Il sorriso di don Giussani

Avviato l'iter per la causa
di beatificazione del fondatore
di Comunione e Liberazione. Un'occasione per riscoprire un uomo che ha fatto incontrare Cristo.

Editoriali 23_02_2012
don Luigi Giussani
A sorpresa, prima della benedizione finale della Messa, l’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola chiede il microfono e parla a braccio. Ricorda il modo di sorridere di don Giussani, la sua risata ampia e sonora, ma soprattutto il sorriso con il quale ti guardava quando gli parlavi. Quel sorriso non ti risparmiava nulla, non ti risparmiava il tuo desiderio di felicità, il compimento della tua vita, non ti risparmiava il tuo vero bene.

La capacità di incontrare e di ridestare l’umano, è stata un dono grandissimo di Giussani. Quante persone risvegliate alla vita, scovate nella profondità del loro io e riportate in superficie nell’incontro con lui hanno ricominciato a desiderare e a vivere. Don Giussani era un uomo: si faceva incontrare così e incontrava la tua umanità nella sua interezza. Preso dal fascino di Cristo, ne comunicava l’attrattiva, raccontando di quest’Uomo-Dio in maniera tale che ti sentivi partecipe degli avvenimenti della sua vita e il Vangelo diventava un fatto che accadeva davanti ai tuoi occhi.

Nell’amicizia con don Giussani – un’amicizia estesa a un numero sterminato di persone – cominciavi a sperimentare che il cristianesimo non è una verità o una morale accanto alla vita, ma una risposta a te, la risposta che il tuo cuore desidera, una modalità di vita che ti corrisponde quanto più la abbracci e la pratichi. 

In questi tempi si è ritornati a parlare della contemporaneità di Cristo.
Ebbene, Giussani faceva percepire Cristo come un uomo presente, come il Dio e Signore salvatore di cui la tua umanità e tutti gli uomini insieme, hanno bisogno. Profondamente innestato nella Chiesa, il carisma di don Giussani ha informato tanti ambienti di vita, inserendosi con la forza della fede e con l’intraprendenza di un forte carisma. E’ quindi una buona notizia l’annuncio, nella ricorrenza del settimo anno dalla morte, mercoledì 22 febbraio, dell’inizio della causa di beatificazione di don Luigi Giussani. Si apre cioè tutto l’iter, complesso e accuratissimo, che dovrà percorrere i vari passaggi dal ‘processo’ diocesano alla verifica e conferma della Congregazione dei santi, guidata dal Cardinale Amato.

La vita di don Giussani è stata intensissima come estensione di rapporti, ampiezza di iniziative e profondità  di accenti. Da lui è nato ‘movimento di persone’ che continua ad estendersi, persuadendo alla fede e all’amicizia di Cristo, all’appartenenza vivace e attiva alla Chiesa di Dio, al vigore della testimonianza e alla dedizione della missione, in tanti ambienti e in tante parti del mondo.

Il carisma di don Giussani è fiorito nella Chiesa ambrosiana, ed ora tocca a un suo discepolo, Angelo Scola, divenuto vescovo di quella Chiesa, avviare i primi passi del necessario iter che potrà condurre don Giussani a essere proclamato maestro di fede e modello di vita nella Chiesa e nel mondo. Come diceva appunto il cardinal Scola nell’omelia della Messa di anniversario nel Duomo di Milano, “monsignor Giussani ha espresso questa sensibilità ambrosiana con forza profetica fin dalla fine degli anni ’50, educando all’assunzione integrale di ogni aspetto dell’umana esistenza. Per la logica dell’incarnazione il cristiano è colui che testimonia - in famiglia, al lavoro, nel sociale a tutti i livelli fino ad arrivare all’impegno politico - l’opera salvifica del Crocifisso Risorto”.