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Dottrina sociale
a cura di Stefano Fontana

Lo studio

Il sino-marxismo e la Dottrina sociale della Chiesa

Un intervento di Elmar Nass sulla Rivista Teologica di Lugano spiega perché l’immagine sino-marxista dell’uomo e della società è profondamente contraria ai principi della DSC.

Dottrina sociale 24_07_2024
Xi Jinping

L’ultimo fascicolo della Rivista Teologica di Lugano pubblica un interessante studio di Elmar Nass con questo titolo: “L’immagine sino-marxista dell’uomo e della società. Un’indagine improntata all’etica sociale cristiana” (pp. 9-30). Il lettore, memore della famosa esternazione dell’allora presidente della Pontificia Accademia delle Scienze sociali, mons. Marcelo Sánchez Sorondo, secondo il quale il sistema di governo cinese realizzerebbe più di ogni altro i principi della Dottrina sociale della Chiesa, si aspetterebbe un’apertura al dialogo tra i due sistemi di pensiero, con una riprovazione di una presunta eccessiva rigidità che in passato avrebbe frenato le relazioni. Data poi la grave questione dell’accordo segreto tra Santa Sede e Governo di Pechino sulle nomine episcopali, l’articolo di Nass poteva sembrare, appena leggendo il titolo, a sostegno di questa nuova fase di accordi molto problematici. E invece niente di tutto questo, anzi il contrario.

Dopo aver illustrato i caratteri nel neo-marxismo e del neo-confucianesimo alleati tra loro, e dopo aver richiamato alcuni principi della Dottrina sociale della Chiesa, l’autore così conclude: «Nonostante tutte le necessarie discussioni sui valori, nonostante tutti i compromessi e tutto il pragmatismo che circonda la Cina, una posizione cristiana dovrebbe essere sempre chiara su una cosa: tutto ciò contraddice fondamentalmente i concetti cristiani di personalità, libertà, dignità e irenismo sociale: le due immagini di uomo e di società si escludono categoricamente» (p. 30).

Stefano Fontana