Il Simbolismo in Italia, la mostra a Padova
La produzione grafica è l’ambito in cui si comprende meglio il dialogo serrato tra gli artisti nostrani e la cultura figurativa mitteleuropea che sonda i più intimi sentimenti dell’essere umano.
Il Simbolismo è un fatto europeo che investe la letteratura, la poesia, la musica e le arti figurative. Ciò che si indaga nella mostra in corso a Padova è il risvolto tutto italiano di questo movimento che, lasciando entrare tra Otto e Novecento l’inconscio nell’immaginario artistico, spalanca la visuale su un mondo “altro”, affascinante, suggestivo e fino ad allora mai esplorato.
Le opere esposte coprono un arco di tempo che dagli anni Ottanta del XIX secolo arriva alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, un periodo che, dal punto di vista storico artistico, assiste al nascere di poetiche diverse, dal Naturalismo al Realismo e al Decadentismo, durante il quale si alimenta il dibattito sul ruolo dell’arte in un contesto carico di decisive mutazioni sociali.
Le due madri di Giovanni Segantini e Maternità di Gaetano Previati, di nuovo una al fianco dell’altra, sono un esplicito rimando alla Triennale di Brera del 1891: da qui, da questi dipinti che sanciscono la definitiva sintesi tra tecnica divisionista e contenuti simbolici, prende il via il percorso espositivo che si sviluppa presentando, innanzitutto, i profili e i temperamenti dei protagonisti, sia italiani che stranieri, di quel nuovo sentire, debitore del celebre Manifesto di Jean Moréas, dato alla stampa nel 1886. Le sezioni successive approfondiscono, poi, le tematiche più caratteristiche e ricorrenti: il paesaggio, che è “uno stato dell’anima”, il mistero della vita, che l’artista veggente aveva il compito di decifrare, cogliendo le affinità latenti esistenti tra l’uomo e la realtà circostante.
E ancora, la rappresentazione del mito, l’allegoria tra amore e morte, e il sogno. La produzione grafica, piuttosto nutrita, di quegli anni, con i suoi toni fiabeschi, allegorici, orridi e fantastici, è l’ambito in cui si comprende meglio il dialogo serrato tra gli artisti nostrani e la cultura figurativa mitteleuropea che sonda in profondità i più intimi sentimenti dell’essere umano.
Se è sul made in Italy che si concentra, in questa sede, l’attenzione, non mancano i confronti con il Simbolismo oltre confine, soprattutto di area austriaca: la Giuditta-Salomè di Gustav Klimt o il Peccato di Franz von Stuck sono due opere celeberrime che valgono da sole la visita alla mostra.
IL SIMBOLISMO IN ITALIA
Padova, Palazzo Zabarella
Fino al 12 febbraio 2012
Orari: 9.30 – 19.00 (chiuso lunedì)
Ingresso: Intero: 10 €; Ridotto: 8
Info: 049/8753100