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OCCHIO ALLA TV

Il ritorno di Panariello

La prima del suo show non ha lasciato un segno particolare. Funziona più come ospite che come padrone di casa e le sue battute sono per un pubblico con poche pretese. Alcuni dei suoi monologhi hanno quel sapore di “già sentito” che non giova a una comicità troppo statica.

Occhio alla Tv 06_03_2012

Dopo la non esaltante esperienza alla conduzione del Festival di Sanremo di qualche tempo fa, Giorgio Panariello si è dedicato al teatro è scomparso per un po’ dagli schermi televisivi, dove lo abbiamo visto in questi anni soltanto negli spot di una nota azienda di telefonia insieme a Vanessa Incontrada.

Ora ha deciso di tornare – o lo ha fatto chi l’ha ingaggiato – e lunedì sera lo abbiamo ritrovato su Mediaset, protagonista di “Panariello non esiste” (Canale 5, lunedì ore 21.10). Nonostante la presenza di Nina Zilli, cantante raffinata non del tutto a suo agio nelle vesti di co-conduttrice, e la presenza di ospiti come Vincenzo Salemme e Tiziano Ferro, la prima del suo show non ha lasciato un segno particolare.

Lui si affanna nelle sue caratterizzazioni, che però non propongono molto di nuovo. Di tanto in tanto ride egli stesso delle proprie battute e questo non è un buon segno per un comico: sembra quasi che voglia trascinare la risata del pubblico rispetto a gag non esilaranti.

Prova a cimentarsi in una citazione di Totò e Peppino alle prese con la scrittura della famigerata lettera (stavolta i protagonisti sono lui nei panni di Sarkozy e Salemme in quelli della Merkel) ma il siparietto procede con fatica.

Come Checco Zalone, Panariello non è un personaggio da “one man show”, al contrario di Fiorello che invece in questo ruolo dà il meglio di sé. Funziona più come ospite che come padrone di casa e le sue battute sono per un pubblico con poche pretese. Alcuni dei suoi monologhi hanno quel sapore di “già sentito” che non giova a una comicità troppo statica.