Il ritorno di mons. Gänswein (e quel filo rosso tra Benedetto e Pell)
A un mese dalla morte del Papa emerito il suo segretario ha celebrato la Messa di suffragio nelle Grotte Vaticane. La prima apparizione del prelato tedesco dopo la morte di Pell, che oggi viene sepolto in Australia.
Martedi 31 gennaio, a un mese dalla morte del Papa emerito Benedetto XVI è stato il suo segretario, mons. Georg Gänswein, a celebrare la Santa Messa del trigesimo nelle Grotte Vaticane, a poca distanza dalla tomba, dove si è svolto un momento di preghiera al termine della celebrazione.
«Nella sua omelia, il presule ha ricordato la figura di san Benedetto Giuseppe Labre, morto a Roma il 16 aprile 1783 – lo stesso giorno in cui è nato Joseph Ratzinger –, con il quale il Papa emerito condivideva il nome di battesimo, Giuseppe, e di cui ha poi assunto quello da Pontefice, Benedetto», riporta Vatican News.
È stata la prima apparizione del prelato tedesco, dopo il clamore mediatico suscitato dal suo libro Nient'altro che la verità. L'ultima volta lo si era visto concelebrare in San Pietro alle esequie del cardinale George Pell, che in questi giorni ha ricevuto l'estremo saluto a Sidney nella cattedrale di St. Mary (le esequie australiane sono state segnate nei giorni scorsi da proteste arcobaleno).
Curioso legame, in vita e in morte, quello tra Benedetto XVI e Pell. Legati da un filo rosso, anzi, precisamente da un paramento rosso: la casula con cui è stata rivestita la salma del Papa emerito è la stessa che indossava alla Gmg del 2008 a Sidney (tra l'altro consacrando il nuovo altare di St. Mary), insieme al cardinale australiano morto esattamente dieci giorni dopo di lui.