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VISIONI

Il ragazzo con la bicicletta

Cyril vive in un istituto, non si sa chi sia la madre e il padre non ha alcun interesse per lui. L’unica persona che dimostra generosità è Samantha, una giovane parrucchiera..

Visioni 28_05_2011
Il ragazzo con la bicicletta


Regia: Jean-Pierre e Luc Dardenne; interpreti: Cècile de France, Jérémie Renier, Fabrizio Rongione, Olivier Gourmet, Thomas Doret; genere: drammatico; durata: 87’ 

Cyril è solo un ragazzino, ma ha ben chiaro cosa vuole dalla vita: ritrovare suo padre e riavere la bicicletta che questi gli aveva regalato e che ora è sparita. Cyril vive in un istituto, non si sa neanche se abbia una madre; e il padre, lo scopriremo presto, non ha alcun interesse nei confronti di suo figlio, né della bicicletta cui tanto tiene. L’unica persona che dimostra un'inaspettata generosità è Samantha, giovane parrucchiera cui Cyril si è letteralmente aggrappato cercando di fuggire dall’istituto e che ora trascorre con lui i fine settimana. Non senza difficoltà anche personali, visto il carattere selvaggio di Cyril e il fascino che esercitano su di lui le cattive compagnie.

I fratelli Dardenne (L’enfant, La promesse) ci hanno abituato a vicende scarne, dai personaggi numericamente ridotti al minimo. Storie di ordinaria durezza, alle quali è solitamente negato anche il conforto di una colonna sonora. Ma, che al tempo stesso e nella loro essenzialità, ci strappano dalla distrazione e ci impongono, quasi a forza, questioni ineludibili sull’esistenza e il destino che accomuna gli uomini. Il ragazzo con la bicicletta non a caso ricorda molto Pinocchio, una delle fiabe più belle e ricche di metafore sulla condizione umana: la ricerca di un padre, il conforto di una figura femminile che al tempo stesso è giudizio sulla vita, la distrazione, il male di chi approfitta dell’infanzia, ma anche l’ipocrisia dell’adulto, che pretende ma evita le responsabilità. Quel che accade a Cyril, sempre in sella alla sua amata bici, non avviene però nel paese dei balocchi, ma (come sempre nei film dei Dardenne) nella loro nazione, il Belgio di oggi, che potrebbe essere un qualsiasi paese dell’Occidente contemporaneo.

Il contrasto tra Cyril e Samantha, la loro fatica di doversi misurare con se stessi e con gli altri, sono una delle prove più significative di un amore difficile e sincero, dal quale non si può più scappare in sella a una bicicletta. Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes 2011.

  • Una notte da leoni 2

Regia: Todd Phillips; interpreti: Bradley Cooper, Ed Helms, Zach Galifianakis, Justin Bartha, Paul Giamatti; genere: commedia; durata: 102 min.
Ancora una volta, la cena di addio al celibato si trasforma in un incubo sudato e sovraffollato (siamo a Bangkok) del quale nessuno dei protagonisti ricorda niente. Gli attori sono bravi, alcune cose sono anche molto divertenti, ma per la volgarità di alcune situazioni di certo non è un film da far vedere ai ragazzini.

  • The Housemaid

Regia: Im Sang-soo; interpreti: Jeon Do-yeon, Lee Jung-Jae, Youn Yuh-jung, Seo Woo, Park Ji-young; genere: Thriller; durata: 106 min.
Melodramma in salsa asiatica: una ragazza entra come governante in una ricca famiglia e viene benvoluta da tutti. Quando si accorgerà di essere incinta verranno fuori le convenzioni sociali e il dramma sfocerà in tragedia.

  • Corpo Celeste

Regia: Alice Rohrwacher; interpreti: Yle Vianello, Salvatore Cantalupo, Pasqualina Scuncia, Anita Caprioli; genere: drammatico;  durata: 98 min.
Una ragazzina nata e cresciuta in Svizzera si ritrova con la madre a Reggio Calabria. Per socializzare con le coetanee viene iscritta alla preparazione alla Cresima e naturalmente, tra preti, sacrestani e catechiste incontra il peggio sulla piazza. Il bello è che la regista dichiara di non aver mai frequentato la Chiesa Cattolica.