Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Sant’Espedito a cura di Ermes Dovico
BELGIO

Il prete "sposa" la coppia di lesbiche

Dal Belgio, dove la Chiesa sembra riservare sempre qualche sorpresa, arriva la notizia di una coppia di lesbiche che si sono “sposate” con la benedizione di un prete. Ovviamente non si può parlare di un matrimonio, trattandosi di una coppia omosessuale, ma le protagoniste della storia sono cattoliche e si considerano unite fino alla morte. Di conseguenza un sacerdote, Maarten Pijnacker di Berlare, presso Derdermonde, ha aiutato Peggy Baeyens di 46 anni e Kelly Bockstale di 35 anni a trovare una soluzione al loro problema.

Ecclesia 04_06_2017

Dal Belgio, dove la Chiesa sembra riservare sempre qualche sorpresa, arriva la notizia di una coppia di lesbiche che si sono “sposate” con la benedizione di un prete. Ovviamente non si può parlare di un matrimonio, trattandosi di una coppia omosessuale, ma le protagoniste della storia sono cattoliche e si considerano unite fino alla morte. Di conseguenza un sacerdote, Maarten Pijnacker di Berlare, presso Derdermonde, ha aiutato Peggy Baeyens di 46 anni e Kelly Bockstale di 35 anni a trovare una soluzione al loro problema.

Peggy e Kelly si sono recate nella sua chiesa, e lì si sono scambiate il reciproco consenso all’unione. Erano davanti all’altare, si sono scambiate gli anelli, e un bacio. Il sacerdote ha spiegato che “Questo si può fare perché era un’azione di grazia, non un vero matrimonio. E’ un’azione di grazia. La coppia ringrazia Dio perché si sono trovate, e Gli chiede la benedizione. Che cosa si può fare contro questo?”.

In realtà non si tratterebbe di una novità assoluta; ci dicono che ci sono dei preti, nelle Fiandre, che hanno permesso che si organizzassero, nella loro parrochhia, una “celebrazione dell’amicizia” fra persone dello stesso sesso. Rik beckers, 69 anni, coordinatore dell’associazione spirituale “Holebipastores”, dichiaratamente omosessuale egli stesso, ha dichiarato a un giornale belga di non sapere esattamente quante volte sia accaduto. “Non ci sono cifre precise pubblicate su questo soggetto. Ma c’è per esempio la brochure ‘Posso promettervi un giardino di rose’ pensata specialmente per le persone che vogliono consacrare il loro amore. In generale questo tipo di celebrazione si organizza in privato, ma questo non implica affatto per me che sia la migliore porva che gli omosessuali siano in qualche maniera in contraddizione con la fede”.

D’altronde questo genere di iniziative può trovare appoggio in alto loco. Il vescovo di Anversa, Joahn Bonny, in un libro apparso l’anno scorso suggeriva che le coppie omosessuali, i caattolici divorziati e risposati e le coppie in coabitazione dovrebbe avere una qualche forma di benedizione ecclesiastica, come parte di una “diversità di rituali”, tendente a riconoscere “l’esclusività e la stabilità” della loro unione.

“Non c’è modo – affermava Bonny – in cui possiamo continuare a affermare che non possono esistere altre forme di amore diverse dal matrimonio eterosessuale. Troviamo lo stesso tipo di amore di un uomo e una donna che vivono insieme in coppie omosessuali maschili e femminili”.

E continuava così: “La questione è: dobbiamo cercare di comprimere tutto in un solo e unico modello? O non dovremmo evolvere verso una diversità di riti in cui possiamo riconsocere la relazione amorosa fra omosessuali, anche dalla prospettiva della Chiesa e della fede?”.

In Italia nel settembre scorso aveva conquistato gli onori della cronaca la notizia di una coppia di lesbiche, che si erano unite civilmente a Villa Trabia, a Palermo, davanti a Leoluca Orlando, qualche tempo fa aveva. Ma la domenica precedente l’atto ufficiale il parroco di san Saverio, padre Cosimo Scordato, aveva “presentato” la coppia ai fedeli, annunciando il passo che stavano per compiere, e chiedendo ai fedeli di “accoglierle nella comunità e di pregare per la loro vita insieme”. Una scelta questa, ha chiarito il prete "che guarda al futuro".

L’evento ecclesiale era stato ripreso dalle telecamere di una casa di produzione, e da molti scatti di flash; come dire che non si era trattato di una dichiarazione improvvisa e imprevista.

“Qualche giorno fa – raccontava don Cosimo – sono venute da me per chiedermi di benedire gli anelli. La Chiesa non ammette questo sacramento per le coppie omosessuali ma le ho invitate comunque a venire a messa per presentarle alla Comunità, perché la Chiesa deve accogliere tutti “. E ha aggiunto: “Il mio auspicio è che un giorno la chiesa accetti di benedire anche questo le relazioni omosessuali. Le cose si cambiano poco a poco, un passo per volta”.