Il premier e la comunicazione moderata
La novità sostanziale della presenza televisiva di Monti è l’oratoria sobria e misurata, in cui l’estetica della comunicazione si riduce all’essenziale per lasciare spazio a messaggi che vogliono essere innanzitutto informativi.
Abbiamo lasciato passare un giorno per cogliere le reazioni delle testate informative all’intervista che Fabio Fazio ha realizzato al premier Mario Monti, suo ospite a “Che tempo che fa” (Rai3, domenica ore 20.10). Telegiornali e quotidiani si sono concentrati sul merito, mettendo nel mirino le misure annunciate a breve – tra cui il ripensamento dell’assetto aziendale della Rai – e provando a interpretare gli scenari cui il Presidente del Consiglio ha soltanto accennato, senza approfondire.
Ma la novità sostanziale della presenza televisiva di Monti, già palesata nel suo recente faccia a faccia con Bruno Vespa in una puntata speciale di “Porta a porta” (Rai1, seconda serata), è l’oratoria sobria e misurata, in cui l’estetica della comunicazione si riduce all’essenziale per lasciare spazio a messaggi che vogliono essere innanzitutto informativi.
Fazio, che pure è un animale televisivo e che ha intervistato personaggi di ogni genere, è sembrato uno scolaretto puntuale e diligente, quasi messo in soggezione dalla ieraticità del premier. Il quale si è perfino permesso di rimbrottarlo bonariamente in un paio di occasioni, con battute non studiate ma pronte.
A differenza dei suoi più recenti predecessori nel ruolo, Monti non ha bisogno di fare propaganda politica in senso stretto, bensì di spiegare alla pubblica opinione perché (e come) si siano rese necessarie le misure – anche pesanti e in alcuni casi drastiche per i cittadini – adottate dal suo Governo in questa fase di crisi. Quando parla in tv non cerca scorciatoie, va dritto al punto e dice le cose come stanno. Dovrebbe essere sempre così da parte di chiunque, ma… non ci eravamo più abituati.