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FUGHE

Il parroco lascia i fedeli e va dai lefebvriani

Un parroco del vicentino non si presenta al "Te Deum". Il giorno dopo la diocesi spiega: "E' entrato nella Fraternità San Pio X"...
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Attualità 05_01_2011
Messa

La notizia, pubblicata dal Giornale di Vicenza e rilanciata anche dal blog messainlatino è di quelle destinate a far scalpore. Un parroco del vicentino subito dopo Natale, senza avvisare i suoi fedeli, ha abbandonato la parrocchia per entrare nella Fraternità San Pio X, fondata dal vescovo Marcel Lefebvre.

Don Massimo Sbicego, 38 anni, nato a Montecchio Maggiore, era parroco di Pedemonte, Casotto e Lastebasse – nell’alta Val d’Astico – dal settembre 2009, dopo essere stato vicario a Vicenza, nella parrocchia dei Ferrovieri. Il 31 dicembre il sacerdote non si è presentato per il «Te Deum» e la sua «fuga» è immediatamente diventato oggetto di discussione in paese.

Il primo pensiero, dati in pochi precedenti avvenuti negli ultimi anni in Veneto, è stato quello di un abbandono dovuto a problemi sentimentali, ma chi lo conosce bene ha subito smentito. La spiegazione è arrivata la mattina del 1° gennaio, quando a celebrare messa nelle chiese affidate a don Massimo è arrivato il vicario foraneo, il parroco di Velo d’Astico, don Stefano Mazzola, il quale ha comunicato ai fedeli che il loro sacerdote non si è allontanato in seguito a un provvedimento della diocesi «ma per sua scelta, essendo passato alla Fraternità tradizionalista San Pio X, fondata da mons. Lefebvre, non riconosciuta in piena comunione dalla Chiesa Cattolica romana».

La sua decisione don Sbicego l’aveva riferita a monsignor Lodovico Furlan, amministratore diocesano. Vicenza, infatti, dopo la promozione del vescovo Cesare Nosiglia a Torino, attende la nomina di un nuovo pastore.

Com’è noto, nel gennaio 2009 Benedetto XVI ha revocato la scomunica comminata ai quattro verscovi consacrati illecitamente da Lefebvre nel 1988, che oggi guidano la Fraternità San Pio X. In quella occasione nacque una grande polemica in quanto uno di loro, Richard Williamson, aveva pronunciato parole negazioniste sulle camere a gas nel corso di un’intervista. In quella occasione venne comunque spiegato che la revoca della scomunica non significa la piena comunione con Roma. Sono in corso da mesi dei dialoghi tra la Fraternità San Pio X e la Santa Sede, ma il cammino appare ancora lungo e irto di ostacoli.