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udienza

Il Papa riceve il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II

Leone XIV rivolge alla comunità accademica l'invito ad «approfondire il legame tra famiglia e dottrina sociale della Chiesa». Con tre righe che segnano un cambio di paradigma rispetto ai nuovi paradigmi.

Borgo Pio 25_10_2025
Foto Vatican Media/LaPresse

«Nei diversi contesti sociali, economici e culturali, differenti sono le sfide che ci interpellano: ovunque e sempre, però, siamo chiamati a sostenere, difendere e promuovere la famiglia, anzitutto mediante uno stile di vita coerente col Vangelo»: è l'esortazione di Leone XIV alla comunità accademica del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia, «nato dalla visione profetica di San Giovanni Paolo II».

L'impegno a promuovere la famiglia è insito nell'annuncio del Vangelo «che trasforma la vita e la società» – al tempo stesso «la qualità della vita sociale e politica di un Paese» si misura dalla qualità della vita familiare. «In una società che spesso esalta la produttività e la velocità a scapito delle relazioni, diventa urgente restituire tempo e spazio all’amore che si impara in famiglia». Citando le parole di papa Francesco alle donne in attesa, Leone XIV ribadisce che «la vita umana è donata e va sempre accolta con rispetto, cura e gratitudine» esortando «la comunità civile e la comunità ecclesiale» a «impegnarsi con costanza per restituire alla maternità la sua piena dignità». Ulteriore impegno richiamato dal Papa è quello di «approfondire il legame tra famiglia e dottrina sociale della Chiesa», sia inserendo «lo studio sulla famiglia come capitolo imprescindibile del patrimonio di sapienza che la Chiesa propone sulla vita sociale» sia arricchendo «tale patrimonio con i vissuti e le dinamiche familiari, per meglio comprendere gli stessi principi dell’insegnamento sociale della Chiesa».

«Anche quando i giovani fanno scelte che non corrispondono alle vie proposte dalla Chiesa secondo l’insegnamento di Gesù, il Signore continua a bussare alla porta del loro cuore, preparandoli a ricevere una nuova chiamata interiore». Parole che meritano particolare attenzione  per due motivi: innanzitutto le «vie proposte dalla Chiesa» sono tali perché «secondo l'insegnamento di Gesù» (e allora non si possono riplasmare in base a nuovi paradigmi secondo le sensibilità del tempo); poi perché denotano un atteggiamento differente da quello puramente "accompagnatorio" in voga, invitando piuttosto a prepararli «a ricevere una nuova chiamata interiore». Una situazione in cui il Papa, se da un lato non nasconde le difficoltà (le «tendenze, in tante regioni del mondo, a non apprezzare, o addirittura a rifiutare il matrimonio»), dall'altro riconosce le potenzialità di un tempo «segnato non solo da tensioni e ideologie che confondono i cuori, bensì anche da una crescente ricerca di spiritualità, di verità e di giustizia, soprattutto tra i giovani. Accogliere e prendersi cura di questo desiderio è per noi tutti uno dei compiti più belli e più urgenti».