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CONCISTORO IL 19 NOVEMBRE

Il Papa nomina 13 nuovi cardinali, molti i "fedelissimi"

Tra i 13 cardinali nominati ieri da Bergoglio emergono alcune figure particolarmente vicine alla sensibilità di Papa Francesco, e da lui nominati pastori di alcune importanti diocesi. In conclave saranno rappresentati tutti e 5 i continenti; tra le nazioni la più rappresentata è l’Italia con 25 cardinali elettori.

Ecclesia 10_10_2016
Il Papa con i cardinali

«Sono lieto di annunciare che sabato 19 novembre, alla vigilia della chiusura della Porta Santa della Misericordia, terrò un concistoro per la nomina di 13 nuovi cardinali». Con questo annuncio Papa Francesco ha indicato la data in cui nominerà i nuovi cardinali, di cui appunto 13 potenziali elettori, provenienti da 11 nazioni diverse, e 4 ultraottantenni tra cui vi è anche un semplice sacerdote, il Reverendo Ernest Simoni, dell’Arcidiocesi di Scutari in Albania.

Tra i 13 cardinali protagonisti in un potenziale Conclave emergono alcune figure particolarmente vicine alla sensibilità di Papa Francesco, e da lui recentemente nominati pastori di alcune importanti diocesi. Si tratta di Carlo Osoro Sierra, arcivescovo di Madrid in Spagna, Blase Cupich, arcivescovo di Chicago negli Stati Uniti e Jozef De Kesel, arcivescovo di Maline-Bruxelles. Osoro e Cupich, secondo varie indiscrezioni, sono stati nominati pastori di quelle diocesi con una decisione venuta più o meno direttamente da Papa Francesco, che al proposito avrebbe bypassato le tradizionali indicazioni provenienti dagli episcopati interessati.

Per De Kesel il discorso è un po’ più articolato, in quanto la sua nomina a Primate del Belgio è stata certamente caldeggiata dai vescovi belgi e, soprattutto, dal cardinale Godfried Danneels che già lo avrebbe voluto come suo successore nel 2010 quando il papa Bendetto XVI gli preferì, invece, Mons. Joseph Leonard (il quale però non è stato mai fatto cardinale, nonostante le attese).

A queste nomine si aggiungono le altre che continuano la linea del Papa rivolta verso le periferie del mondo, per esprimere «l’universalità della Chiesa che annuncia e testimonia la Buona Novella della Misericordia di Dio in ogni angolo della terra». Tra questi vi sono Dieudonne Nzapalainga, arcivescovo di Bangui, nella Repubblica centrafricana, Patrick D’Rozario, arcivescovo di Dhaka in Bangladesh, Maurice Piat, arcivescovo di Port Louis nella Isola Maurizio, John Ribat, arcivescovo di Port Moresby, in Papua Nuova Guinea. Poi vi sono i sudamericani Sergio da Rocha, arcivescovo di Brasilia in Brasile, Baltazar Enrique Porras Cardozo, arcivescovo di Merida, in Venezuela e Carlos Aguiar Retes, arcivescovo di Tlalnepantla in Messico.

Completano la lista dei 13 Kevin Farrell, da poco nominato prefetto del nuovo dicastero per i laici, famiglia e vita, e Joseph William Tobin, arcivescovo di Indianapolis negli Stati Uniti. L’unico italiano è Mons. Mario Zenari, che rimane Nunzio Apostolico «nell’amata e martoriata Siria».

I quattro ultraottantenni sono Anthony Soter Fernandez, arcivescovo emerito di Kuala Lumpur (Malaysia), Renato Corti, arcivescovo emerito di Novara, Sebastian Koto Khoarai, vescovo emerito di Mohale’s Hoek, nel Lesotho, e, come detto, il reverendo albanese Ernest Simoni. Quest’ultimo ha una storia di testimonianza cristiana molto significativa. Nato nel 1928, ha vissuto 30 anni di prigionia e lavori forzati sotto il regime comunista di Tirana. Nel 1963 fu prelevato dopo aver finito di celebrare la messa di Natale e quindi sottoposto a 3 mesi di cella di isolamento. Fu poi condannato a morte per motivi pretestuosi, ma inaspettatamente la pena venne commutata in 25 anni di detenzione. Lavorò in una miniera, costretto a spaccare pietre e sottoposto alle più dure punizioni. Verrà liberato il 5 settembre 1990.

Con le nomine dei 13 potenziali elettori il Papa si è tenuto rigorosamente nel tetto dei 120 cardinali elettori stabilito a suo tempo dal beato Paolo VI, infatti, i posti che saranno liberi al prossimo 19 novembre saranno 12, più 1 che sarà liberato dal 28 novembre con l’ottantesimo compleanno del cardinale Sarr del Senegal. In conclave saranno rappresentati tutti e 5 i continenti; tra le nazioni quella che continua ad avere il massimo numero di elettori resta l’Italia con 25 cardinali elettori.