Il Papa: «Misericordia è servire gli altri»
In Vaticano l'udienza straordinaria che non si è tenuta mercoledì a causa degli esercizi spirituali. Papa Francesco ha detto che «amore e misericordia sono il servizio concreto che rendiamo gli uni agli altri. L’amore non sono parole, sono opere e servizio; un servizio umile, fatto nel silenzio e nel nascondimento»
In una settimana in cui non ha tenuto l'udienza del mercoledì per la concomitanza con gli Esercizi Spirituali, Papa Francesco ha proseguito le sue catechesi sulla misericordia con l'udienza giubilare straordinaria di sabato 12 marzo 2016. Avvicinandosi la Pasqua, il Papa ha proposto una catechesi sul rapporto fra misericordia e servizio, partendo dalla lavanda dei piedi.
Un gesto, ha detto Francesco, che «si è scolpito nella memoria dei discepoli» perché «inatteso e sconvolgente, al punto che Pietro non voleva accettarlo». Gesù lo spiega così: «Capite quello che ho fatto per voi? [...] Se io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri». In questo modo, Gesù «indica ai suoi discepoli il servizio come la via da percorrere per vivere la fede in Lui e dare testimonianza del suo amore». L'immagine del «servo di Dio» del profeta Isaia si precisa nel senso che Dio stesso si fa servo.
Lavare i piedi è anche un preannuncio del servizio supremo: Gesù morirà per gli uomini. San Giovanni lo scrive nella sua Prima Lettera: «Da questo abbiamo conosciuto l’amore: Egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli […] Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità».
Amore e misericordia sono «il servizio concreto che rendiamo gli uni agli altri. L’amore non sono parole, sono opere e servizio; un servizio umile, fatto nel silenzio e nel nascondimento». Gesù ha detto: «non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra». È uno stile che misteriosamente la grazia di Dio «suggerisce anche a molti non cristiani, come via di autentica umanità».
Infine, «non dimentichiamo che lavando i piedi dei discepoli e chiedendo loro di fare altrettanto, Gesù ci ha invitato anche a confessare a vicenda le nostre mancanze e a pregare gli uni per gli altri per saperci perdonare di cuore». Il Papa cita un brano di sant'Agostino: «Non disdegni il cristiano di fare quanto fece Cristo. Perché quando il corpo si piega fino ai piedi del fratello, anche nel cuore si accende, o se già c’era si alimenta, il sentimento di umiltà […] Perdoniamoci a vicenda i nostri torti e preghiamo a vicenda per le nostre colpe e così in qualche modo ci laveremo i piedi a vicenda». E commenta: «L’amore, la carità è il servizio, aiutare gli altri, servire gli altri».
Francesco conclude con un aneddoto. «La settimana scorsa, confida, ho ricevuto una lettera di una persona che mi ringraziava per l’Anno della Misericordia; mi chiedeva di pregare per lei, perché potesse essere più vicina al Signore. La vita di questa persona è curare la mamma e il fratello: la mamma a letto, anziana, lucida ma non si può muovere e il fratello disabile, sulla sedia a rotelle. Questa persona, la sua vita, è servire, aiutare. E questo è amore!». È l'episodio della lavanda dei piedi che si rinnova. Infatti, «con la lavanda dei piedi il Signore ci insegna ad essere servitori, di più: servi, come Lui è stato servo per noi, per ognuno di noi. Dunque, cari fratelli e sorelle, essere misericordiosi come il Padre significa seguire Gesù sulla via del servizio».