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PRINCÌPI NON NEGOZIABILI

Il Natale ha preparato le elezioni americane

La dignità nuova dell'uomo in Cristo cambia tutto, pure la politica.
Per questa buona battaglia è nata
la "Coalizione degli elettori pro-life".

Attualità 12_01_2012
Don Frank A. Pavone

 

Il sacerdote cattolico don Frank A. Pavone, autore di questo articolo, è universalmente riconosciuto come una delle guide più autorevoli della "nuova generazione" del movimento antiabortista statunitense e dunque mondiale. Già direttore nazionale dell’organizzazione Priests for Life di New York, è chairman e direttore pastorale dell’organizzazione Rachel’s Vineyard, ormai diffusa in diversi Paesi. Don Pavone è anche presidente del National Pro-Life Religious Council, un network che raduna diverse denominazioni cristiane attive nella difesa del diritto alla vita, nonché direttore pastorale della "campagna permamente" di testimonianza mondiale Silent No More, un progetto congiunto di Priests for Life e di Anglicans for Life, e animata da "missionari" per la vita già passati attraverso la tragica esperienza dell’aborto.


Si è appena conclusa la stagione del Natale e noi statunitensi ci troviamo immersi nella stagione elettorale.
E così dev’essere. Il Natale costituisce di fatto la preparazione migliore per le elezioni. È la festa di Dio che si fa uomo e che quindi raduna a sé tutta l’umanità. In Cristo ogni persona ha accesso immediato a Dio e ha una dignità nuova che va persino oltre quella che ognuno ha ricevuto quando è stato creato.

È a causa di questo che la politica viene trasformata: giacché se ogni persona è figlia di Dio, allora la voce delle persone conta ed è giusto che le persone partecipino scegliendo e influenzando le proprie guide. Nessuno può essere trascurato o trattato come fosse solo un dato statistico o il dente di un ingranaggio. A maggior ragione, nessun  governante ha il diritto di giustificare la discriminazione, la sottomissione o l’oppressione.
Anticamente uno scrittore pitagorico descrisse il ruolo dell’autorità civile con queste parole: «Il monarca possiede un’autorità che non conosce limiti(e per questo motivo non è vincolato dal consenso pubblico); egli è la legge vivente; egli è come un dio fra gli uomini».
La venuta di Cristo tra noi ha cambiato tutto ciò; ha trasformato l’autorità in servizio e ha sottomesso il potere al rispetto dei diritti delle persone, a partire dalla vita stessa.
È questa la ragione per cui i Padri fondatori degli Stati Uniti d’America hanno parlato di diritti inalienabili alla vita, alla libertà e al perseguimento della felicità, diritti che precedono l’esistenza del governo e che sono conferiti dal Creatore in persona.

Per noi statunitensi le elezioni presidenziali di questo 2012 rappresentano un vero punto nodale. Coloro di noi che prestano attenzione alla politica stanno decidendo quale candidato appoggiare e poi si daranno un gran da fare nei mesi che ci seperano dal giorno delle elezioni, martedì 6 novembre. Molti che tra noi hanno incarichi di responsabilità si stanno dando incontrando proprio in questi giorni per prendere coscienza della direzione che la corsa alla presidenza sta assumendo.
Molti di noi hanno così dato vita alla "Vote Pro-Life Coalition" ("Coalizione degli elettori per il diritto alla vita") che nei mesi prossimi si preoccuperà di educare l’elettorato, di vegliare affinché le Chiese non manchino gli appuntamenti con le Domeniche di registrazione degli elettori (il 27 maggio, il 1° luglio e il 9 settembre i cittadini statunitensi avranno la facoltà d’iscriversi nelle liste elettorali), di organizzare campagne di preghiera (inclusa una novena di nove settimane, da martedì 4 settembre e martedì 6 novembre) e molto altro ancora.
Non mancheremo ai numerosi eventi pubblici che già si prospettano, saremo in televisione e alla radio, saremo presenti su Internet e nei social network, ci saremo nelle chiese e per le strade del Paese.

Saremo instancabili nell’annunciare che seppure è vero che molti sono i valori importanti, uno su tutti è fondamentale e predominante, ed è la vita stessa. Problemi quindi come l’aborto, che nega e attacca quello che è il diritto e il dono fondativo di tutto il resto, meritano, per usare le parole dei vescovi cattolici degli Stati Uniti, «attenzione e priorità urgenti» (Pastoral Plan for Pro-Life Activities, 2001; "Piano pastorale per le attività in difesa del diritto alla vita").
Altre questioni decisive sono, ovviamente, la difesa del matrimonio e quella della libertà religiosa. Ma per godere appieno del dono del matrimonio o del dono della libertà occorre anzitutto essere vivi! In verità, il primo criterio a cui debbono attenersi i funzionari pubblici dev’essere la capacità di distinguere la differenza che passa tra servire il pubblico e uccidere il pubblico. Altrimenti non dovrebbe affatto rivestire incarichi pubblici.

Che la battaglia abbia dunque inizio! Che le persone che formano il Popolo di Dio si alzino per darsi da fare da cittadini di fede!

Traduzione di Marco Respinti dell’articolo Christmas Has Prepared Us for Elections.